Covid, Brusaferro: "L'epidemia si mantiene a livelli critici"
Il presidente dell'Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro ha illustrato i dati del monitoraggio settimanale del ministero
“Vediamo un’Italia un pò monocolore perché l’epidemia colpisce un pò tutto il Paese”. Lo ha detto il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro durante la conferenza stampa al ministero della Salute sull’analisi dei dati del monitoraggio regionale della Cabina di regia. “Negli ultimi giorni il numero dei casi comincia ad appiattirsi e questo indica il rallentamento dell’incidenza”.
“L’epidemia in Italia – ha spiegato – si mantiene a livelli critici sia perché l’incidenza di nuove diagnosi resta molto elevata e ancora in aumento, sia per gravità con un significativo impatto sui servizi assistenziali”.
“Non possiamo cantar vittoria – ha detto – perché l’indice Rt è ancora sopra 1 e i nuovi casi crescono anche se più lentamente, il nostro obiettivo è portare Rt sotto 1 per poter garantire la rapida riduzione dei casi. Una crescita lenta della curva non è l’obiettivo che vogliamo”.
“La probabilita di saturazione dei posti letto, anche quelli attivabili, a 30 giorni, si è un pò allontanata. Ciò vale sia per area medica sia per terapia intensiva”. Il rischio però, ha aggiunto, “è alto in quasi tutto il paese anche se ci sono segnali di miglioramento, quindi bisogna mantenere con forza le misure adottate”.
L’età media dei casi in Italia “lentamente sta crescendo. I casi sotto i 70 anni continuano a crescere”, ha spiegato Brusaferro, aggiungendo che i ricoveri in terapia intensiva “sono soprattutto uomini, intorno ai 70 anni di età”.
Il presidente dell’Iss ha poi detto che l’Unione Europea si sta orientando “verso un uso più esteso del tampone antigenico rapido. Il tampone molecolare è il gold standard ma ciò non vuol dire che nei prossimi giorni qualcosa non possa cambiare. Nelle prossime settimane ci troveremo in un fase di transizione in cui man mano che arriveranno nuovi strumenti verranno integrati”.