Coronavirus, mascherina in classe: chi decide e quando
Lucia Azzolina ha spiegato a chi spetta decidere sull'obbligo della mascherina in classe, da settembre. I tempi secondo la ministra
Nuova conferma della ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina: “La scuola ripartirà il 14 settembre, è una data assolutamente certa” ha dichiarato ai microfoni di Rtl 102.5. La titolare del Miur ha annunciato che dal 1° settembre “partiranno i recuperi” per i ragazzi più in difficoltà, “o per potenziare gli apprendimenti di chi è già bravo”. Restano aperti però molti altri interrogativi, su tutti l’utilizzo o meno delle mascherine in classe. La Azzolina ha detto quando verrà presa la decisione.
Mascherine in classe, quando si decide secondo la Azzolina
Ruolo fondamentale avrà il Comitato tecnico-scientifico del ministero della Salute, che deciderà il da farsi “in base alla curva epidemiologica. Il Cts aggiornerà “alla fine di agosto il documento che ha scritto a metà giugno e ci farà sapere se sarà necessario che i nostri studenti indossino o meno la mascherina“, ha detto la Azzolina.
La decisione, ha spiegato, sarà presa “sulla base delle ricerche scientifiche fatte recentemente e sui dati dei contagi nel Paese“.
Azzolina ha aggiunto che “tutte le decisioni sanitarie, e la mascherina riguarda il ministero della Salute, devono essere prese considerando la curva epidemiologica“.
Azzolina e la questione banchi
La ministra Lucia Azzolina è poi ritornata sulla polemica riguardante i banchi: “In questi giorni ho letto di tutto, c’è molta superficialità e disinformazione. Il governo – ha sottolineato – ha deciso di fare un serio investimento che passa anche dagli ambienti di apprendimento e quindi anche dagli arredi. Abbiamo messo tanti soldi per l’organico e gli ambienti di apprendimento. Penso che su questo non bisognerebbe fare polemica”.
Scuola, rischio chiusura per le elezioni dopo la riapertura
Sul rischio che le scuole aprano il 14 settembre e chiudano pochi giorni dopo per elezioni regionali, la ministra ha invitato ad evitare “delle ricostruzioni allarmanti. Meno della metà delle scuole sono interessate per i seggi, si perderebbero due giorni di lezioni per studenti”.
Azzolina ha precisato di essersi fatta “portavoce della necessità di trovare seggi alternativi” e ha spiegato che “la cosa dipende non tanto dal ministero dell’Interno, quanto dagli enti locali che decidono dove si debbano svolgere le elezioni”.