Coronavirus e gruppo sanguigno, cambia tutto: due nuovi studi

Lo studio che attribuiva rischi diversi di contrarre il coronavirus in base al gruppo sanguigno aveva fatto molto discutere la comunità scientifica nei mesi scorsi. Due ricerche appena pubblicate, adesso, smentiscono alcune osservazioni fatte all’inizio dell’epidemia. Il rischio di contrarre il Covid-19, secondo le nuove evidenze, dipende molto poco dal gruppo sanguigno e le differenze sarebbero così piccole che possono essere considerate trascurabili. Quindi, in definitiva, nessun tipo conferisce una protezione rispetto agli altri.

Gruppo sanguigno 0 più protetto, ma l’effetto è trascurabile

Lo studio iniziale, quello che ipotizzava un rischio di contagio in base al gruppo sanguigno è stato parzialmente smentito da un altro che sta per essere pubblicato dalla Columbia University. Analizzando i dati di quasi 8mila persone, come riporta Ansa, è emerso infatti che chi ha il sangue di gruppo 0 avrebbe un rischio leggermente inferiore di infettarsi.

Tuttavia, uno degli autori del nuovo studio, Nicholas Tatonetti, ha spiegato al New York Times: “L’effetto è così piccolo che le persone non devono farci affidamento. Nessuno deve pensare di essere protetto“.

Gruppo sanguigno A meno a rischio di terapia intensiva: la smentita

La ricerca della Columbia, inoltre, sostiene che il gruppo sanguigno A avrebbe una probabilità leggermente inferiore di finire in terapia intensiva.

A smentire questo risultato arriva però un’altra ricerca, condotta dal Massachussets General Hospital, su circa 7500 pazienti. In questo caso, come riporta Ansa, il rischio di finire in terapia intensiva o di morte è risultato indipendente dal gruppo sanguigno, mentre è stata confermata la probabilità leggermente inferiore di avere una diagnosi positiva per chi è di gruppo 0.

“Non è qualcosa di cui tenere conto – ha ribadito Anahita Dua, uno degli autori – quando si giudicano i fattori di rischio di un paziente. Non lo chiederei neanche”.

Fonte foto: Ansa