Coronavirus, focolaio Tnt: le indicazioni per chi riceve i pacchi
Nuovo focolaio di coronavirus nel settore delle spedizioni: l'Istituto Superiore di Sanità ha fornito alcune indicazioni per chi riceve i pacchi
Dopo il focolaio di coronavirus alla Bartolini, si è sviluppato un nuovo cluster di Covid-19 alla Tnt di Bologna, azienda anch’essa impegnata nel settore della logistica e dei trasporti. Stando a quanto riferito da ‘Il Messaggero’, la Regione Emilia Romagna sta pensando di rendere obbligatori i test sierologici per i lavoratori di questo segmento.
Nello stabilimento bolognese, per ora, come spiegato dall’Ausl, ci sono 29 casi positivi, di cui tre sintomatici. Sono tutti in isolamento.
In corso un ampio screening, anche tra i familiari. Il contact tracing attivato tra l’8 e il 9 luglio nella sede, ha registrato in totale 214 tamponi. Per molti di essi si attende ancora l’esito. quali di ancora si aspetta l’esito.
Salvatore Pellecchia, segretario generale Fit-Cisl, ha commentato: “C’è stato un abbassamento dell’attenzione generale alla prevenzione, la percezione che il pericolo sia passato, ma il virus circola ancora. Il 20 marzo abbiamo firmato un protocollo di sicurezza al ministero dei Trasporti, per tutto il settore che ha dimostrato la sua efficacia anche in piena crisi. Ora bisogna continuare ad applicare le regole, perché è bene fare i test, ma è meglio prevenire i contagi. Serve responsabilità da parte di tutti, i lavoratori vanno formati, anche quelli contrattualizzati all’ultimo momento. Chiederemo alle parti datoriali un incontro per fare il punto a livello nazionale sulla sicurezza”.
Tiziano Loreti, coordinatore di Si Cobas Bologna, ha detto: “Alla Tnt-Fedex di Bologna i casi aumenteranno perché sono presenti, in tutto, circa 200 lavoratori. I lavoratori hanno fatto sciopero perché non volevano lavorare con il rischio di contrarre il virus. C’è un grosso rischio, dovuto all’esternalizzazione esasperata del lavoro da parte delle aziende per rincorrere il massimo ribasso”.
Nereo Marcucci, past president Confetra e consigliere Cnel, ha assicurato: “La logistica è un settore enorme e complesso, non è solo trasporto. Le regole di sicurezza sono rispettate e i servizi assicurati oggi come lo sono stati nei mesi peggiori della pandemia, il nostro non è un settore più a rischio di altri. Se i sindacati hanno notizie di violazioni facciano i nomi e si procederà nelle sedi opportune”.
Queste le parole del sottosegretario ai Trasporti, Salvatore Margiotta: “L’attività contact tracing funziona. Le indagini sono ancora in corso tutte orientate a confinare completamente il focolaio e a garantire il corretto isolamento dei casi e dei contatti stretti. È questa è la strada che in generale si deve proseguire anche a livello nazionale”.
A proposito del rischio di possibili blocchi o rallentamenti delle consegne, ha poi aggiunto: “Non è mai successo finora. La sede Tnt era stata chiusa, ma l’attività è ripartita. È iniziata una campagna di screening tra i dipendenti dell’Interporto di Bologna, per verificare quanto il virus abbia circolato. Il tema è che questi poli nel lockdown non si sono mai fermati, ma hanno lavorato ancora di più”.
Coronavirus: il virus si diffonde tramite i pacchi?
Già nel periodo in cui era emersa la notizia del focolaio alla Bartolini, era arrivato il chiarimento dell’Oms sull’ipotesi di diffusione del coronavirus tramite i pacchi: “Non ci sono evidenze scientifiche che il virus si possa diffondere attraverso i pacchi”.
L’Istituto Superiore di Sanità ha affermato che, al momento, non sono noti casi di infezione da pacchi e che sul cartone il virus vive un tempo brevissimo, ma è importante non collocarlo sul letto o in cucina e lavarsi le mani dopo averlo maneggiato, buttando via la scatola.