Covid, "riapriamo dove si vaccina di più": la proposta di Sileri
Il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, ha parlato di riaperture e coprifuoco, lanciando una proposta che ha a che fare con i vaccinati
Riaprire dove si vaccina di più. Questo il senso della proposta di Pierpaolo Sileri, ex viceministro della Salute nel governo Conte bis e oggi sottosegretario allo stesso Ministero. Ne ha parlato in un’intervista al Fatto Quotidiano.
Parole che arrivano dopo l’intervento del premier Mario Draghi, che al termine del summit europeo a Oporto ha sottolineato la volontà di riaprire, “ma in sicurezza, calcolando bene il rischio che si corre. Se l’andamento dovesse continuare in questa direzione, la cabina di regia procederà ad altre riaperture. Ma è importante essere graduali”.
Covid, “riapriamo dove si vaccina di più”: la proposta di Sileri
In primis, Sileri ha spiegato che “al momento il sistema dei colori non si può togliere”, nonostante sia criticato anche da alcuni esperti, come l’infettivologo Massimo Galli dell’ospedale Sacco di Milano.
Per quel che riguarda il coprifuoco, invece, il sottosegretario ha anticipato che dal 15 maggio potrebbe essere possibile mangiare nei ristoranti al chiuso e andare in palestra.
“Sono aperturista – ha aggiunto -, ma repressivo: più controlli e, se sbagli, chiudi”. Sul prolungamento del coprifuoco, “si può ritardare di due ore se l’incidenza è bassa: siamo a 12 contagi ogni 10 mila abitanti, a 10 si può fare”.
Quindi, la proposta: “Non lo toglierei, ma inserire un altro parametro: riaperture solo quando i vaccinati superano da tre settimane, almeno con la prima dose, i tre quarti degli over 60 e dei fragili”
Vaccino, sospensione dei brevetti: i dubbi di Sileri
Per quel che riguarda la sospensione dei brevetti dei vaccini, Sileri ha riconosciuto che sia una via da esplorare, ma anche che “dietro ci sono anni di investimenti, così rischiamo contraccolpi sulla ricerca”.
La soluzione? “Meglio incrementare – ha aggiunto – la produzione per conto terzi come fa Sanofi con il vaccino Pfizer e spingere le multinazionali a generare un vaccino no profit”.
Infine, sull’opportunità o meno di prolungare i tempi tra la prima dose e il richiamo: “Ora i vaccini arrivano, non ha molto senso. Si può ritardare la seconda solo per i soggetti in buona salute nelle regioni dove il virus circola di più”.