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"No vaccino appello a morire": Brusaferro commenta le parole di Draghi

Brusaferro, presidente Iss e portavoce del Cts, fa il punto sulla situazione pandemica e parla delle proteste No Vax

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

La decisione del governo Draghi sul Green Pass, obbligatorio dal 6 agosto per accedere ai ristoranti al chiuso, ha scatenato le proteste del mondo No Vax che in alcune città sono sfociate in scontri con la polizia. Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità e portavoce del Cts, in una intervista rilasciata a Repubblica, ha commentato le scelte dell’esecutivo e le parole del premier (“Non vaccinarsi è un appello a morire o a far morire”).

“Dobbiamo affrontare la pandemia con metodo scientifico. Far vedere che il vaccino funziona e che le misure attuali – non particolarmente restrittive – sono possibili proprio perché il vaccino funziona”, ragiona il numero uno dell’Iss. che ha poi ricordato che la stragrande maggioranza delle persone che finiscono in ospedale e in terapia intensiva “non ha ricevuto neanche una dose”.

Come si vince lo scetticismo dei No Vax? “Dobbiamo compiere tutti gli sforzi possibili affinché sia coperta la larghissima parte della popolazione. Continuando la campagna ai ritmi attuali, insomma, sarà sempre più evidente anche agli scettici che il vaccino è lo strumento che ci consente di poter convivere con il virus”.

Quando si domanda a Brusaferro se sia sconfortato nel vedere le proteste, il medico replica: “Parto sempre da ciò che c’è di positivo nelle cose. Positivo, allora, è che oggi i vaccini sono sicuri, disponibili, forniti gratuitamente e sono uno strumento che risponde all’esigenza di tutela della sanità pubblica”.

E ancora: “Ci consentono di poter guardare con ottimismo alle prossime settimane e mesi, perché quando una larghissima maggioranza avrà ricevuto due dosi sarà più facile contenere la circolazione del virus e mantenere il livello di libertà a cui siamo tornati. Per dirla in modo più chiaro: la vaccinazione è la nostra via d’uscita”.

Il portavoce del Cts, abituato ad affidarsi alla scienza piuttosto che agli umori volubili della ‘piazza’, snocciola i numeri relativi all’efficacia dei vaccini: “Dai dati che abbiamo pubblicato, sappiamo che l’efficacia vaccinale contro l’ospedalizzazione è del 94,88%. Sui ricoveri in terapia intensiva è oltre il 97%. Sui decessi è del 96%. Dai dati europei e del Regno Unito vediamo che la stragrande maggioranza di chi viene colpito è non vaccinato. Va però completato il ciclo: chi ha una sola dose ha copertura limitata”.

C’è chi sostiene che non cambia nulla se si è vaccinati o meno, rispetto alla possibilità di contrarre l’infezione. Si tratta di una tesi assai in voga. Cosa c’è di vero? “C’è una efficacia nella riduzione dell’infezione che è superiore all’ottanta per cento, in Italia la scorsa settimana stimata pari all’88%. È un dato straordinario. È vero, possiamo in alcuni casi contrarre e anche trasmettere l’infezione, ma con una sintomatologia minima. È la miglior garanzia che abbiamo”.

“Non vaccinarsi è un appello a morire o a far morire”. Draghi è stato netto. Cosa ne pensa Brusaferro?  “La vaccinazione è la strada che ci consente di salvare moltissime vite e di evitare altrettante sofferenze, soprattutto dei fragili e malati: non farlo vuol dire pagare un prezzo altissimo. In questo senso, ricordo che ci sono milioni di italiani sopra i 60 anni che non hanno neanche una prima dose: di fronte a una variante come la Delta che si trasmette molto più efficacemente, rischiano un’infezione con sintomi importanti, di finire in terapia intensiva e purtroppo di morire. Il dato scientifico ci dice che se sei vaccinato hai invece una protezione enorme: sono i dati scientifici a parlare”.

A settembre ripartire con la scuola in presenza è una priorità assoluta. C’è la possibilità, però, che una parte del personale scolastico non sarà vaccinato. Imporre l’obbligo è una strada percorribile? “È una valutazione che ha anche aspetti sociali e politici. Tecnicamente posso dirle che la scuola più sicura è quella dove tutti coloro che non hanno controindicazioni sono vaccinati. Gli strumenti vanno modulati per raggiungere il più possibile questo obiettivo. Anche perché la scuola deve accogliere chi è più fragile e per ragioni di salute non può vaccinarsi”.

Green pass, proteste in 80 città italiane: momenti di tensione Fonte foto: ANSA
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