Bologna: avvelenano amico per derubarlo, arrestata una coppia
L'uomo, pensionato 63enne, era stato ritrovato morto in macchina il 6 novembre scorso
Avrebbero avvelenato un amico per derubarlo di meno di duemila euro, prelevando il denaro con il suo bancomat, per poi lasciarlo morire in macchina. Con questa accusa i Carabinieri hanno fermato due coniugi, Claudio Furlan, 54 anni di Bologna e Rita Di Maio, 49 anni di origini napoletane, indagati per morte come conseguenza di altro delitto, rapina pluriaggravata e indebito utilizzo di carte di pagamento. La vicenda, anticipata dal Resto del Carlino, è stata confermata dagli investigatori all’Ansa.
La vittima è il 63enne Vito Balboni, ferrarese residente a Bentivoglio, in provincia di Bologna. Era amico di lunga data della coppia, con la quale spesso passava le serate a giocare a carte. Il cadavere dell’uomo fu trovato il 6 novembre scorso all’interno della sua auto in un parcheggio a Cadriano di Granarolo Emilia.
Il decesso risalirebbe a una settimana prima, alla sera fra il 31 ottobre e il primo novembre: a quel giorno risale infatti la denuncia di scomparsa presentata dalla moglie. Il cadavere era sdraiato sul sedile della macchina, completamente abbassato, e per questo nessuno lo aveva visto.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della compagnia di San Lazzaro e della stazione di Granarolo, il decesso, in apparenza avvenuto per un malore, sarebbe invece stato indotto dalla somministrazione di due potenti psicofarmaci, probabilmente sciolti in una bevanda alcolica che i due avrebbero fatto bere al 63enne.
Le circostanze della morte, considerate strane dai carabinieri, li ha indotti ad avviare accertamenti. Le indagini, coordinate dal Pm Roberto Ceroni, sono andate avanti più di due mesi, con pedinamenti, intercettazioni e analisi di filmati di videosorveglianza.
Secondo quanto ricostruito dai militari, quella sera i due coniugi avrebbero avvelenato l’amico per sottrargli telefono cellulare e bancomat. Con la carta elettronica della vittima sono stati fatti, fra il 31 ottobre e il 2 novembre, 12 prelievi di denaro per un totale di 1.900 euro.
Da quanto è emerso, la persona che ha fatto i prelievi con il volto coperto sarebbe stata la donna. Secondo gli stessi investigatori, è possibile che la coppia non volesse uccidere Balboni ma solo stordirlo per poterlo derubare.