Banda di ladri di moto costose a Roma, almeno 12 furti in un mese: le indagini anche grazie ai social
Denunciato il furto di almeno 12 moto in un mese. La banda di Roma non è stata ancora fermata: frustrazione delle vittime
In un solo mese, tra marzo e aprile, sono state rubate 12 moto di grossa cilindrata. La banda di ladri, che si sta concentrando su uno specifico oggetto, sembra essere molto preparata. I Carabinieri di Roma stanno indagando e grazie all’aiuto dei social hanno raccolto molte segnalazioni e prove.
Banda di ladri di moto
Sono almeno 12, se non di più, i furti avvenuti a Roma ai danni dei motociclisti. I Carabinieri hanno concentrato le indagini intorno alle bande note, perché i furti sembrano tutti ben organizzati.
Si tratta di un gruppo di ladri che si sta concentrando sulle moto di grossa cilindrata e costose (non come il furto del profumo di cui è accusato Piero Fassino), più difficili da rubare come i classici scooter. Per spostarle si ha bisogno di un furgone o un altro mezzo di grossa taglia.
Furto a Roma: 12 moto in un mese
Dove avvengono i furti
In solo un mese (tra marzo e aprile) sono stati segnalati i furti di 12 moto. Le zone sotto indagine, monitorate dalle forze dell’ordine, dove sono avvenuti i furti sono diverse, dalla Gianicolense a Ostia, passando per Aurelia, Trastevere, Salario e quartiere Africano.
Grazie ai social stanno aumentando le segnalazioni del possibile mezzo sul quale le moto vengono caricate (mentre a Perugia un ladro è morto soffocato mentre tentava la fuga).
Le storie dei furti
I gruppi Facebook sono un luogo di incontro per tutti coloro che sono stati derubati della propria moto. Nei post si scambiano notizie e si ci informa. Tra questi ci sono i racconti delle vittime di furto.
Sul gruppo “Auto-moto rubate ritrova la tua auto o la tua moto” ci sono post ogni ora. Le vittime iniziano a spazientirsi: chiedono alle forze dell’ordine di provare a seguire con l’inganno una moto e fermane in tempo il giro di affari illegale. Questi potrebbe impedire ai criminali di smontare le moto e rivendere i pezzi all’estero, facendo sparire i mezzi di centinaia di persone.