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Atterrata la sonda Osiris-Rex con le polveri dell'asteroide Bennu: potrebbero rivelare segreti antichissimi

La capsula rilasciata dalla sonda Osiris-Rex della Nasa è arrivata sulla Terra: esperti al lavoro

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La capsula rilasciata dalla sonda Osiris-Rex della Nasa, con il suo prezioso carico di 250 grammi di campioni prelevati dal suolo dell’asteroide Bennu, è arrivata sulla Terra.

Osiris-Res “è una capsula del tempo”

“Trattasi di una capsula del tempo”, hanno spiegato gli esperti della Nasa, riferendosi al fatto che i campioni potrebbero raccontare molto sia sull’origine del Sistema Solare, sia sugli elementi necessari per assemblare le molecole alla base della vita. Due dei segreti più antichi dell’universo.

La sonda appare integra ed è atterrata nel deserto dello Utah, nell’area della base Uttr (Utah Test and Training Range) del ministero della Difesa degli Stati Uniti.

NASA, capsula atterrata nello Utah.Fonte foto: ANSA

A indicare che il mezzo non sia stato danneggiato sono le prime immagini rilasciate dagli elicotteri che hanno raggiunto il luogo dell’atterraggio per le operazioni di recupero.

Queste ultime sono cominciate domenica, con i tecnici che si sono avvicinati alla capsula. Per sicurezza, hanno mantenuto le mani coperte da guanti e il viso da una maschera, per proteggersi dall’eventuale rilascio di sostanze nocive.

La sonda Osiris-Rex della Nasa aveva rilasciato la capsula circa tre ore prima e ha completato così la sua missione, ma è già pronta a partire verso il suo nuovo obiettivo: l’asteroide Apophis.

Il carico prezioso raccolto nello spazio

Le polveri prelevate dall’asteroide Bennu sono un carico prezioso in quanto sono ricche di elementi necessari a costruire i mattoni della vita, come sostenuto da ben 7 ricerche pubblicate nel marzo 2023 sulla rivista Nature.

Il ‘go’ alla manovra, fa sapere la Nasa sul suo sito, è giunto sia dai tecnici, sia dal personale militare della base Uttr (Utah Test and Training Range) del ministero della Difesa degli Stati Uniti.

Il segnale per il rilascio della capsula di atterraggio è stato dato alla sonda dagli ingegneri dell’azienda costruttrice della capsula stessa (la Lockheed Martin) quando Osiris-Rex si trovava a circa 101.000 chilometri dalla Terra, vale a dire a circa un terzo della distanza che separa il nostro pianeta dalla Luna.

A guidare la sonda Osiris-Rex (il cui nome è l’acronimo di Origins, Spectral Interpretation, Resource Identification, Security – Regolith Explorer) è una speciale ‘bussola’ italiana: il sensore di assetto stellare realizzato da Leonardo nello stabilimento di Campi Bisenzio (Fi).

Anche i minerali presenti nel suolo dell’asteroide Bennu sono stati analizzati grazie al sensore a infrarosso costruito dalla stessa azienda italiana nel Regno Unito.

Nel frattempo, la sonda Osiris-Rex è stata fotografata dall’astrofisico Gianluca Masi, responsabile scientifico del Virtual Telescope: l’immagine è stata ottenuta nella notte fra il 23 e il 24 settembre con gli strumenti che sono installati a Manciano (Grosseto).

Maurizio Pajola: “Gli asteroidi sono i mattoni dei pianeti”

“Gli asteroidi sono i mattoni che hanno formato i pianeti – ha spiegato, come riferisce La Repubblica Maurizio Pajola, planetologo dell’Istituto nazionale di Astrofisica (Inaf), Osservatorio di Padova – quelli che sono rimasti là fuori sono come gli avanzi, le briciole di questo banchetto primordiale. Quelli come Bennu, portano composti del carbonio, quindi le molecole che potrebbero aver permesso la nascita della vita. Inoltre è uno di quelli meglio preservati, perché non è stato scaldato troppo dal Sole. Come le comete”.

nasa-sonda-2 Fonte foto: ANSA
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