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Arrivati i vaccini aggiornati contro il Covid: da Bassetti a Pregliasco, cosa ne pensano gli esperti

Bassetti e Pregliasco commentano la politica statunitense riguardo ai nuovi vaccini contro il Covid-19

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Sono arrivati i nuovi vaccini contro il Covid-19. Gli Stati Uniti hanno approvato e raccomandato l’iniezione a tutte le persone che non abbiano ricevuto una vaccinazione negli ultimi 2 mesi. In Italia per ora saranno riservati ai più fragili. Cosa ne pensano gli esperti, da Matteo Bassetti a Fabrizio Pregliasco.

La decisione degli Stati Uniti sui nuovi vaccini

I Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie americani, i CDC, hanno raccomandato il nuovo vaccino contro il Covid-19 all’intera popolazione degli Stati Uniti con più di 6 mesi, a meno che non si sia fatto un vaccino negli ultimi 2 mesi.

Una decisione che porta quindi a una nuova campagna di vaccinazione di massa per oltre 300 milioni di americani, spinta soprattutto dal fatto che il 75% degli statunitensi adulti sono sovrappeso o obesi.

Bassetti Pregliasco vaccini CovidFonte foto: ANSA
Fabrizio Pregliasco, professore di Igiene dell’Università Statale di Milano

In Italia la decisione del Ministero della Salute è invece quella di riservare il nuovo vaccino alle perone con più di 60 anni, con patologie gravi e al personale sanitario. La nuova formula protegge contro le varianti che causano il 90% dei contagi.

L’opinione di Bassetti e degli altri esperti

Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, critica la scelta dei CDC: “Dobbiamo proteggere una popolazione di soggetti fragili, ultrafragili e anziani, per cui io addirittura sarei dell’idea di non partire con la vaccinazione dai 60 anni in poi, ma di targetizzare i grandi anziani, cioè dai 70-75 anni in poi“.

Di parere simile anche la direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica dell’ospedale Sacco di Milano Maria Rita Gismondo, come anche Carlo Signorelli, docente di Igiene e Sanità pubblica all’università Vita-Salute San Raffaele di Milano.

L’opinione che emerge dalle dichiarazioni degli esperti è che la scelta italiana di puntare a vaccinare i più fragili sia più oculata rispetto al tentativo di vaccinazione di massa messo in atto negli Stati Uniti.

Il consiglio di Pregliasco

Una delle poche voci che dissente, anche se solo in parte, dalla maggioranza degli esperti è quella del virologo dell’Università Statale di Milano Fabrizio Pregliasco.

Il medico, pur essendo d’accordo con in suoi colleghi sul fatto che la campagna vaccinale debba essere incentrata sulle persone più fragili, vorrebbe che il vaccino fosse a disposizione gratuita di chi lo volesse fare.

bassetti Fonte foto: ANSA
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