Willy, i Bianchi in celle protette: rischiano il linciaggio

Troppo pericoloso per loro stare nelle celle insieme ad altri carcerati, per questo sono stati trasferiti dagli spazi anti-Covid al braccio “G9” al primo pirano del carcere di Rebibbia. Come riportato dal Messaggero, i fratelli Gabriele e Marco Bianchi sono si trovano adesso rinchiusi in isolamento “precauzionale” nell’ala del carcere romano destinato ai condannati per reati sessuali, o agli agenti e militari che hanno abusato del loro potere.

Willy, i Bianchi in celle protette: il trasferimento per motivi di sicurezza

Questo trasferimento è stato ritenuto necessario da parte della direzione carceraria per il pericolo rappresentato dalla condivisione degli spazi dei due fratelli con agli atri detenuti. Timori già espressi dai loro legali, per primi ad essere preoccupati della brutta accoglienza riservata dagli altri carcerati. Rischio riconosciuto anche dal Garante per i detenuti del Lazio, Stefano Anastasia, che ha confermato che “i due giovani reclusi sono stati effettivamente trasferiti nel G9, sotto stretta sorveglianza”.

Willy, i Bianchi in celle protette: i primi contatti con i detenuti

L’indole violenta dei fratelli accusati dell’omicidio di Willy Monteiro Duarte, insieme a Mario Pincarelli e Francesco Belleggia (ai domiciliari), sarebbe venuta fuori già dai primi giorni di carcere. La figlia di un detenuto marocchino con cui i Bianchi sarebbero subito venuti alle mani nei primi momenti del loro ingresso, ha scritto all’associazione “Detenuti liberi” lamentando l’ episodio di una rissa subito dal padre nel corridoio: “Lo hanno aggredito” è stata la testimonianza.

I movimenti dei due e le ore d’aria concesse saranno ora previste in orari diversi e ben distinti rispetto agli altri. I Bianchi sono tenuti sotto stretta sorveglianza dalle guardie e seguiti attentamente anche dai medici per motivi sanitari e psicologici.

Fonte foto: Ansa