Video porno al Senato, durante il convegno col Nobel Parisi parte un filmato hentai: denunciato attacco hacker
Durante un convegno istituzionale in Senato è partito un video porno di animazione giapponese: le reazioni
Brutta sorpresa in Parlamento, dove è partito un video porno in Senato durante un convegno in cui era presente anche il premio nobel Giorgio Parisi. Le scene di sesso sono apparse all’improvviso sullo schermo in condivisione durante l’esposizione del fisico e accademico.
Video porno al Senato: cosa è successo
Si sarebbe trattato, secondo i primi riscontri, di un attacco hacker oppure – come molte testate lo stanno chiamando in queste ore – di un pornoattacco.
“Sì, sto facendo la denuncia alla polizia postale. È andato in onda improvvisamente un filmato porno sul monitor del convegno che stavamo tenendo presso Palazzo Giustiniani, al Senato”. Lo ha detto all’AdnKronos la senatrice del Movimento 5 Stelle Maria Laura Mantovani.
La senatrice ha raccontato agli inquirenti l’incredibile attacco hacker nel corso di un convegno che la matematica di Carpi, esponente di punta del movimento Cinque Stelle ed esperta di digitale ha organizzato, moderandolo via Zoom.
Video porno al Senato: trasmesse immagini hentai durante un convegno
Il video proiettato sugli schermi dei partecipanti al convegno è riconducibile al porno hentai, ovvero un video con immagini tratte da cartoni animati giapponesi (anime) a tematica porno (hentai).
“Che cosa è questo?” si è domandata a un certo punto la senatrice del Movimento 5 Stelle Maria Laura Mantovani vedendo comparire le scene di sesso al centro del monitor mentre nei riquadri, alcuni dei partecipanti, tra cui Giorgio Parisi, fisico e accademico, premio Nobel 2021 per la fisica, sono online.
Il premio Nobel Giorgio Parisi
Minaccia hacker al Senato prima dell’elezione del presidente della Repubblica
Dopo l’incursione porno durante il convegno, qualcuno dei partecipanti ha chiesto alla regia di intervenire “perché c’è una persona che si è introdotta… . Datemi una mano a estromettere questa persona”.
La minaccia hacker al Senato preoccupa perché è avvenuta ad una settimana dal voto presidenziale. Eleggere il capo dello Stato con modalità parzialmente elettronica, infatti, potrebbe rivelarsi una faccenda non molto “blindata” e il senso dell’attacco hacker potrebbe essere stati proprio questo.
Il voto elettronico, infatti, con questi presupposti che sanno di minaccia non sembrerebbe affatto immune da attacchi potenziali che ne potrebbero falsificare l’esito nel momento di massima delicatezza istituzionale della Repubblica.