Varianti Covid, "i vaccinati si reinfettano": Galli fa chiarezza
Il professor Massimo Galli ha parlato di alcuni casi d reinfezioni tra i vaccinati, spiegando che sono dovute alla variante inglese
La variante inglese è ormai predominante su tutto il territorio italiano. Lo ha rilevato un report dell’Istituto superiore di sanità, secondo il quale l’86,7% dei contagi odierni è causato dal virus scoperto nel Regno Unito. Cosa comporta la prevalenza di questa variante in relazione alla campagna vaccinale? L’efficacia dei vaccini attualmente somministrati – e sviluppati con le informazioni del virus di un anno fa – è compromessa? A fare chiarezza su questo punto è il professor Massimo Galli, infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano, intervenuto a Otto e Mezzo.
Galli: “Casi di reinfezioni da variante inglese tra i vaccinati”
“Abbiamo reinfezioni, negli stessi vaccinati, date da variante inglese. Le segnalazioni ormai sono parecchie”, ha detto Galli. La conduttrice Lilli Gruber ha quindi domandato al medico se i vaccini sono impotenti contro la variante inglese, e lui ha risposto che “funzionicchiano”.
“I vaccini fanno quello che comunque è fondamentale che facciano, cioè non ti fanno finire in ospedale, né in rianimazione né al cimitero” ha precisato Galli. Ma non bloccano del tutto l’infezione, che però è di “modesta entità”, anche in “persone relativamente giovani”.
“Questo vuol dire che non ci stiamo battendo per l’immunità di gregge – ha sottolineato il medico – ci stiamo battendo per evitare che la gente si ammali gravemente e muoia, facendo vaccinazioni a tutto andare”.
Per il professor Galli è fondamentale procedere spediti nella campagna vaccinale, al fine di limitare il più possibile la circolazione del virus, allentare la pressione sulle strutture sanitarie e permettere quindi un graduale ritorno alla vita normale.
Galli: “Non abbiamo vaccini per i giovani dai 16 anni in giù”
Galli ha poi sollevato un altro problema, tuttora rimasto irrisolto: “Con la vaccinazione avremo una minore circolazione del virus, ma non abbiamo vaccinazioni per i giovani dai 16 anni in giù e tutti gli altri giovani arriveranno ad essere vaccinati per ultimi”.
Qualcosa sembra però in procinto di cambiare: le aziende farmaceutiche Pfizer e BioNTech hanno annunciato che il loro vaccino è efficace al 100% nella fascia d’età compresa tra i 12 e i 15 anni, e chiederanno alle agenzie regolatorie l’approvazione del farmaco per la somministrazione agli adolescenti.