Iran, la Camera limita i poteri di guerra di Trump: le reazioni
I democratici hanno presentato la misura per evitare l'escalation in Iran, difficile che superi l'esame del Senato
La Camera americana, a maggioranza democratica, ha approvato la risoluzione che limita i poteri di guerra del presidente Donald Trump. Stando a quanto riportato da Ansa il provvedimento impedisce qualsiasi azione contro l’Iran senza l’autorizzazione del Congresso, ma si tratterebbe comunque di un via libera simbolico: la misura infatti non è vincolante ed è difficile che superi l’esame del Senato.
La misura è stata approvata con 224 voti a favore e 194 contrari. Tre repubblicani hanno votato a favore della risoluzione: sono Thomas Massie, Francis Rooney e Matt Gaets. Otto democratici hanno invece votato contro.
I democratici l’hanno introdotta dopo la morte del generale iraniano Qassem Soleimani, temendo una escalation. Pur trattandosi di una misura simbolica in quanto non vincolante, il provvedimento è un messaggio che i democratici vogliono inviare a Trump.
Poteri limitati, la reazione della Casa Bianca
La risoluzione della Camera per limitare i poteri di guerra di Donald Trump è “ridicola, è solo un’altra mossa politica“. Lo afferma la Casa Bianca, commentando l’approvazione della risoluzione che limita i poteri di guerra del presidente americano.
“Il presidente ha il diritto e il dovere di proteggere il Paese e i cittadini dal terrorismo. La decisione di attaccare il generale Qassem Soleimani è stata giusta”.
Trump: “Se ci minacciate lo fate a vostro rischio”
Presente a Toledo, in Ohio, per un comizio, il tycoon statunitense ha dichiarato: “Se minacciate i nostri cittadini, lo fate a vostro rischio”.
Evitando di citare direttamente l’Iran, Trump ha poi presentato il caso della morte del generale Qassem Soleimani: “Abbiamo fatto l’opposto di quanto accaduto a Bengasi”. Secondo il presidente Usa Soleimani stava pianificando nuovi attacchi, fra i quali uno all’ambasciata americana a Baghdad “ma lo abbiamo fermato”.
“Quando mi hanno detto 16 missili, eravamo pronti ad andare. Ho chiesto quanti morti e feriti ci fossero, mi hanno detto nessuno. E così non siamo andati, ma eravamo pronti, non che io lo volessi” ha aggiunto.
Poi, riferendosi al precedente governo presieduto da Barak Obama, ha concluso: “L’ultima amministrazione stava spingendo il mondo verso la guerra, ora siamo sulla strada della pace”.