Soleimani ucciso, annunciata vendetta. I rischi dell'Italia
Per il ministro degli Esteri iracheno si tratta di un "atto di terrorismo internazionale"
Il generale iraniano Qassem Soleimani è rimasto ucciso in un attacco rivendicato dal Pentagono su ordine del presidente Usa Donald Trump. Il generale Esmail Qaani è stato nominato dalla Guida suprema Ali Khamenei come nuovo comandante della Forza Qods dei Pasdaran dopo l’uccisione di Soleimani, come riferisce l’agenzia iraniana Irna.
Il Pentagono ha spiegato che Soleimani è stato ucciso per proteggere gli americani all’estero, poiché il generale iraniano voleva attaccare diplomatici Usa. “Gli Stati Uniti continueranno ad assumere le azioni necessarie per proteggere la nostra gente e i nostri interessi ovunque nel mondo”, ha sottolineato il Pentagono.
“L’atto di terrorismo internazionale degli Stati Uniti con l’assassinio del generale Soleimani, la forza più efficace nel combattere il Daesh, Al Nusrah e Al Qaida, è estremamente pericolosa e una folle escalation“, ha affermato il ministro degli Esteri iraniano, Javad Zarif. “Gli Stati Uniti si assumeranno la responsabilità di questo avventurismo disonesto”.
L’attacco segue le tensioni degli ultimi giorni, con ore e ore di guerriglia con diversi tentativi di penetrare il compound che ospita la sede diplomatica Usa nella capitale irachena, la cui torretta all’ingresso principale è stata data alle fiamme.
Soleimani ucciso, annunciata dura vendetta
“Il lavoro e il cammino del generale Qassem Soleimani non si fermeranno e una dura vendetta attende i criminali, le cui mani nefaste sono insanguinate con il sangue di Soleimani e altri martiri dell’attacco della notte scorsa”: lo ha detto oggi la guida suprema iraniana Ali Khamenei riferendosi all’attacco americano a Baghdad che ha ucciso il generale iraniano.
Anche il capo dell’Hezbollah libanese, Seyed Hassan Nasrallah, ha promesso vendetta per l’uccisione del generale iraniano Qassem Soleimani:”Infliggere la giusta punizione a questi criminali assassini sarà la responsabilità e il compito di tutti i combattenti della resistenza nel mondo”, ha affermato Nasrallah in un comunicato citato dai media libanesi.
“Noi che siamo stati al suo fianco”, ha aggiunto il capo del Partito di Dio sostenuto da Teheran, “seguiremo le sue orme e ci batteremo giorno e notte per conseguire i suoi obiettivi”.
In seguito alle minacce, l’ambasciata degli Stati Uniti a Baghdad ha sollecitato i cittadini americani a “lasciare l’Iraq immediatamente. I cittadini americani partano per via aerea dove possibile, altrimenti raggiungano altri paesi via terra”, ha sottolineato l’ambasciata Usa.
Il presidente russo Vladimir Putin, secondo quanto riportato da Ansa, ha dichiarato che l’uccisione del generale iraniano Soleimani rischia di “aggravare la situazione” in Medio Oriente.
Soleimani ucciso, le reazioni e i rischi in Italia
Il generale Vincenzo Camporini ha dichiarato all’Ansa: “Non c’è dubbio che di fronte a questa azione l’Iran dovrà reagire, non può perdere la faccia. In che modo? Non lo sappiamo, ma è chiaro che l’Italia con i suoi mille militari in Libano, i 300 in Libia e gli addestratori in Iraq è particolarmente esposta“.
La Farnesina ha lanciato un appello poiché “gli ultimi sviluppi della situazione in Iraq sono molto preoccupanti”. In una nota riportata dall’Ansa ha sottolineato che “negli ultimi giorni abbiamo assistito ad una pericolosa escalation culminata nell’uccisione del Generale iraniano Soleimani. L’Italia lancia un forte appello perché si agisca con moderazione e responsabilità, mantenendo aperti canali di dialogo, evitando atti che possono avere gravi conseguenze sull’intera regione. Nessuno sforzo deve essere risparmiato per assicurare la de-escalation e la stabilità”.
Il leader della Lega Matteo Salvini, come riporta l’Ansa, ha affermato: “Donne e uomini liberi, alla faccia dei silenzi dei pavidi dell’Italia e dell’Unione Europea, devono ringraziare Trump e la democrazia americana per aver eliminato uno degli uomini più pericolosi e spietati al mondo, un terrorista islamico, un nemico dell’Occidente, di Israele, dei diritti e delle libertà”.
Il segretario del Pd Nicola Zingaretti ha commentato su Twitter: “Grande preoccupazione per l’altissimo livello di tensione in Iraq dopo le violenze dei giorni scorsi contro l’ambasciata Usa e l’eliminazione di Soleimani. L’Italia e l’Europa assumano tutte le iniziative utili per scongiurare un’escalation incontrollabile nell’area”.
Il segretario di Più Europa, Benedetto Della Vedova, ha affermato: “Di fronte all’azione di Trump in Iraq che ha portato all’uccisione di Qassem Soleimani, che capiremo presto quanto avventata oppure no sia da considerare, emerge tutta l’impotenza europea. L’incapacità dei singoli stati membri, che restano sovrani in materia di difesa e politica estera, di essere attori credibili e autorevoli nei teatri del medioriente e del mediterraneo, lascia la sicurezza dei cittadini europei in balia di decisioni rispetto alle quali l’Unione europea non ha voce in capitolo”.
Della Vedova ha aggiunto: “Altro che sovranismo: la necessità di un’unione diplomatica e di difesa comune europea è ormai una condizione imprescindibile per la rilevanza, la difesa dei valori e degli interessi dei cittadini europei”.
Federica Mogherini, ex Alto rappresentante Ue nella commissione Juncker, ha scritto su Twitter: “Un’escalation estremamente pericolosa nel Medio oriente. Spero che prevarranno quelli che credono ancora nella saggezza e nella razionalità, che verranno preservati alcuni dei risultati diplomatici del passato e che si eviterà un confronto su vasta scala“.
“La complessa questione mediorientale, in cui si innesta la rivalità tra Iran e Arabia Saudita, non merita tifoserie da stadio ma necessita di grande attenzione”. Così la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, su Facebook. Poi ha proseguito: “In questo quadro esprimo la più ferma condanna al gravissimo assalto all’ambasciata statunitense in Iraq e una forte preoccupazione per le conseguenze della reazione americana che ne è seguita”.