Perde al videogioco e accoltella l'amico. La dipendenza dai game
Adolescente condannato per aver accoltellato l'amico che l'aveva sconfitto a un videogioco. Nel mentre l'OMS riconosce la dipendenza da gaming
Ancora un caso di violenza in seguito, forse, alla dipendenza da videogame, ufficializzata proprio ieri dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. È successo in Ucraina, dove il figlio 14enne di un ricco magnate avrebbe ucciso violentemente un amico 15enne per averlo sconfitto durante una partita.
Vasya Turda sarebbe stato così condannato a 3 anni e mezzo di carcere, dopo aver accoltellato alla gola il compagno di giochi. Il padre della vittima, Mikhail Pop, avrebbe dichiarato, secondo Il Messaggero:
«Sul corpo di mio figlio c’erano 27 coltellate. Aveva la testa quasi tagliata e il collo squarciato da un orecchio all’altro. Questo ragazzino che ha attaccato mio figlio è un maniaco».
La dipendenza da videogiochi ufficializzata dall’OMS
Durante l’Assemblea Generale tenuta a Ginevra, i Paesi membri dell’Organizzazione Mondiale della Sanità hanno votato a favore dell’adozione dell’undicesimo aggiornamento dell’International Statistical Classification of Diseases and Related Health Problems.
Nel nuovo elenco di malattie e sindromi, in vigore dal 2022, compare per la prima volta il Gaming Disorder. La definizione ufficiale è:
«Una serie di comportamenti persistenti o ricorrenti legati al gioco, sia online che offline, manifestati da un mancato controllo sul gioco; una sempre maggiore priorità data al gioco, al punto che questo diventa più importante delle attività quotidiane e sugli interessi della vita; una continua escalation del gaming nonostante conseguenze negative personali, familiari, sociali, educazionali, occupazionali o in altre aree importanti».
Per essere considerato patologico, il comportamento deve essere reiterato per un anno, anche se la durata può essere minore se tutti i requisiti diagnostici sono rispettati e i sintomi sono gravi. Il manuale contiene ora oltre 55mila malattie e condizioni patologiche, ed è il testo di riferimento per le diagnosi in tutto il mondo.