Sta arrivando la prima Novembrata della storia: temperature in aumento, quanto durerà l'ondata di caldo
La "Novembrata" arriva in Italia: temperature in aumento su tutto il Paese, picchi oltre i 25 gradi in Calabria, Sicilia e Sardegna. Quanto dureranno
È la prima Novembrata della storia. L’Italia sta per registrare un nuovo aumento delle temperature per via dell’arrivo di un campo anticiclonico di matrice sub-tropicale sul bacino del Mediterraneo, che si sta espandendo appunto su tutto il Paese. I primi effetti si sono già riscontrati lunedì 7 novembre, con tempo ampiamente soleggiato su tutto il Centro-Nord. Perché si parla di ‘Novembrata’ e quanto durerà.
- Da dove arriva il termine "Novembrata"
- Quando arriverà e quanto durerà l'ondata di caldo
- Gli effetti della Novembrata
Da dove arriva il termine “Novembrata”
Il termine ‘Novembrata’ arriva dagli esperti meteo.
L’hanno coniato per sottolineare una nuova fase climatica, del tutto straordinaria e fuori contesto se confrontata con le temperature medie stagionali.
Quando arriverà e quanto durerà l’ondata di caldo
L’esordio vero e proprio della ‘Novembrata’ è atteso tra martedì 8 novembre e mercoledì 9 novembre: fino ad allora, infatti, il cielo sarà sereno, ma le temperature resteranno basse dalla notte al mattino, anche per via di venti freddi.
Ci si attende un’inversione di tendenza da giovedì 10 novembre, con le massime che torneranno a superare i 20 gradi al Centro-Sud, con picchi di 27 gradi in Sardegna e di 25 gradi tra Calabria e Sicilia.
Sostanzialmente, ci si attende un aumento delle temperature sopra la media anche di 6 gradi, almeno al Sud.
Nel weekend, però, sull’Italia potrebbe arrivare un nucleo gelido con in dote un drastico abbassamento delle temperature su tutta l’Italia, insieme a piogge e neve (quest’ultima in montagna), come spiegato da 3bMeteo e dalle loro tendenze.
Gli effetti della Novembrata
Il caldo fuori stagione che stiamo sperimentando potrebbe durare ancora a lungo, con devastanti effetti per la salute e le attività produttive.
La terra secca trattiene meno l’acqua e questo può causare danni ingenti in caso di alluvioni.
L’agricoltura è in ginocchio, da gennaio si contano perdite per 6 miliardi di euro secondo Coldiretti. Senza contare poi che bisogna proteggere le piante dai parassiti, che in questo periodo sarebbero dovuti essere eliminati dal freddo.
Dal punto di vista della salute, invece, l’organismo è più suscettibile alle infezioni da parte di virus e batteri perché la prima linea di difesa dell’apparato respiratorio è composta dalle cellule mucipare, che secernono il muco che intrappola i patogeni e le particelle ambientali irritanti, e da cellule ciliate, che con il loro movimento smaltiscono il muco. Il freddo inficia il movimento di queste ultime, che arrestandosi fanno accumulare il muco. Batteri e virus hanno così il tempo di proliferare e infettarci.
Il caldo record, inoltre, non ha ancora allontanato zanzare e mosche dalle nostre case, e animali vettori di patogeni stanno continuando a riprodursi fuori stagione, favorendo la diffusione di malattie zoonotiche. Proprio per via della permanenza delle zanzare anche in autunno inoltrato, si continua a parlare di West Nile virus.