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Scoperto nuovo sistema di gruppi sanguigni MAL, quali potrebbero essere i vantaggi: i risultati dello studio

A distanza di 50 anni dalla prima segnalazione, un nuovo sistema di gruppi sanguigni è stato scoperto: si tratta del MAL

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Un nuovo e rarissimo sistema di gruppi sanguigni è stato scoperto dalla comunità scientifica. Si chiama MAL e la sua esistenza mette fine a un mistero durato oltre 50 anni: nel 1972, infatti, era stata trovata una paziente priva di una molecola nel sangue, l’antigene AnWj, che si pensava fosse universale in ogni persona. La rivelazione permetterà trasfusioni di sangue ancora più sicure che in passato.

Scoperto il nuovo sistema di gruppi sanguigni MAL

La scoperta dell’origine genetica, pubblicata sulla rivista scientifica Blood da un team di studiosi del National Health Service Blood and Transplant nel Regno Unito, fa salire a 47 il numero di sistemi di gruppi sanguigni attualmente conosciuti.

I più noti sono l’AB0 – quello dei quattro principali A, B, AB e 0 – e l’RH, costituito da 50 antigeni noti.

Analisi campione di sangueFonte foto: 123RF
Analisi di un campione di sangue

Il nuovo studio chiarisce che l’antigene AnWj (quello mancante nella paziente del 1972) vive sulla myelin and lymphocyte protein: da qui l’acronimo MAL deciso per la nuova classificazione del sistema.

Le conseguenze della scoperta

Come spiegato da Focus, se una persona ospita una versione mutata di entrambe le copie dei geni che codificano per MAL (circostanza estremamente rara) significa che avrà un gruppo sanguigno AnWj-negativo.

Di solito, ci si ritrova davanti a un gruppo sanguigno simile per motivi legati a una patologia del sangue o a causa di alcuni tumori, che possono sopprimere l’espressione dell’antigene in questione.

Poter identificare l’assenza di AnWj ed essere a conoscenza dei motivi di tale situazione può quindi diventare un’informazione fondamentale per individuare patologie, oltre a rivelarsi utile per la sicurezza delle trasfusioni di sangue.

Il commento di un’autrice dello studio

I risultati dello studio rappresentano “il culmine di un lungo lavoro di squadra, per stabilire finalmente questo nuovo sistema di gruppi sanguigni ed essere in grado di offrire la migliore assistenza a pazienti rari ma importanti”, ha commentato un’autrice dello studio, Louise Tilley.

“Il lavoro – ha aggiunto – è stato difficile perché i casi genetici sono molto rari”.

“Non avremmo raggiunto questo obiettivo senza il sequenziamento dell’esoma, perché il gene che abbiamo identificato non era un candidato ovvio e si sa poco della proteina MAL nei globuli rossi”, ha concluso Tilley.

nuovo-gruppo-sanguigno-mal Fonte foto: 123RF
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