Saman Abbas, le parole dello zio arrestato sull'omicidio della giovane
Lo zio di Saman Abbas, accusato di essere l'esecutore del delitto, ha respinto l'estradizione e negato le accuse
Danish Hasnain, zio di Saman Abbas, la giovane scomparsa ad aprile e presumibilmente uccisa, è stato ascoltato dal giudice della Chambre de l’Istruction della Corte d’appello di Parigi, l’organo giudiziario chiamato ad esprimersi in merito alla richiesta di estradizione. Sul caso è stata fissata una nuova udienza al 20 ottobre.
Saman Abbas, lo zio rifiuta l’estradizione: “Tutto falso”
Hasnain, come riporta l’Ansa, ha rifiutato l’estradizione e ha negato il proprio coinvolgimento nella vicenda e le accuse di “sequestro, lesioni e omicidio”: “È tutto falso, forse qualcuno mi ha visto? Sono forse uscito di casa?”, ha detto al giudice.
Eppure proprio lo zio è considerato dagli inquirenti l’esecutore materiale del delitto della giovane pakistana, scomparsa il 30 aprile e mai più ritrovata. Hasnain è uno dei cinque indagati ed è stato arrestato lo scorso 22 settembre; oltre a lui, sono indagati due cugini, uno dei quali è stato arrestato, e i genitori, fuggiti in Pakistan e su cui pende una richiesta di estradizione.
Lo zio e il cugino latitante di Saman erano in contatto
Nel frattempo, emergono altri dettagli sulla vicenda. Stando a quanto riporta l’edizione locale del Resto del Carlino, Danish Hasnain avrebbe avuto in questi mesi dei contatti con il cugino latitante di Saman Abbas. Sono stati i carabinieri di Reggio Emilia a scoprirlo, analizzando i profili social falsi utilizzati da Hasnain.
A quanto si apprende da queste analisi, il cugino latitante si troverebbe a Parigi, dove è stato arrestato lo zio.