Renzi: "Sono ad un bivio" e attacca Zingaretti
Ospite di Massimo Giletti a Non è l'Arena il leader di Italia Viva ha analizzato la situazione politica
“Non è il mio Governo“. Così Matteo Renzi, intervistato da Massimo Giletti a ‘Non è l’arena’ su La7, ha fatto una fotografia della situazione attuale della politica italiana che all’inizio della fase 3 cerca di uscire dalla crisi economica causata del coronavirus con qualche tensione in seno alla maggioranza di Giuseppe Conte.
Pesante l’affondo sul segretario del Pd, Nicola Zingaretti che aveva detto “no” alle grandi opere per evitare le infiltrazioni della malavita. Renzi risponde così: “Con la stima massima che ho per Zingaretti non sono d’accordo, mi sembra una frase grillina. Se non facciamo partire le infrastrutture per paura della corruzione facciamo lo stesso ragionamento della Raggi: no alle Olimpiadi perché c’è la corruzione. Il Ponte di Genova ed Expo 2015 hanno dimostrato il contrario”.
Il leader di Italia Viva ha commentato le ultime vicissitudini in seno al Governo: “Non mi ascoltano? Questo non è più il mio governo. A me piacerebbe, come era in passato, spingere tre tasti e far partire tutto. Ero il responsabile ed era colpa o merito mio, oggi non è più così. Sono ad un bivio: o me ne sto in un angolino oppure cerco di cambiare le cose”.
Recovery fund, Matteo Renzi: “L’Europa si è data una svegliata, ma non possiamo mettere i soldi in reddito di cittadinanza e reddito di emergenza. Diamo i soldi alle aziende e ripartiamo. Il virus è molto affievolito, sono più sulla tesi Zangrillo: recuperiamo un po’ di speranza e mettiamo in moto questo Paese”.
Renzi ha anche detto la sua sulla decisione del ministro Bonafede di eleggere Basentini capo del Dap: ‘La cosa sconvolgente del Dap è che Bonafede ci abbia messo troppo per cacciarlo, ora qualcuno dovrebbe farsi domande su quell’indagine’. E sulla fiducia votata a Bonafede: “Mi è pesato molto quel voto, ma la politica è qualcosa di più del risentimento personale. Se avessi votato la sfiducia a Bonafede, avrei condannato il Paese ad una crisi al buio. Spero che i 5 stelle abbiano capito che il giustizialismo è inciviltà”.