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Renzi e il manager dei vip Presta indagati per finanziamento illecito

Secondo il quotidiano il 'Domani' il leader di Italia viva Matteo Renzi sarebbe indagato per finanziamento illecito e false fatturazioni

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

L’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi è indagato per finanziamento illecito e false fatturazioni per aver ricevuto 700mila euro dalla società ‘Arcobaleno tre’ del noto agente televisivo Lucio Presta. Secondo un’anticipazione del quotidiano ‘Domani’, riportata da Ansa, la procura di Roma ha iscritto il leader di Italia Viva nel registro degli indagati, insieme al manager dei vip “qualche settimana fa, in merito a un’inchiesta sui rapporti economici tra Renzi e l’agente televisivo”.

Oltre la metà della somma percepita sarebbe andata per finanziare il documentario “Firenze secondo me”, finito nel 2019 in un report dell’antiriciclaggio della Uif.

Renzi e il manager dei vip Presta indagati per finanziamento illecito: il commento del leader di Iv

Il senatore di Rignano ha commentato la notizia con un video su Facebook: “Quello che riguarda è tutto trasparente e tracciato. Io non ho niente da nascondere e nulla di cui vergognarmi. E quindi buon lavoro ai magistrati che facciano il loro dovere di indagare, noi siamo a loro disposizione”.

“Oggi alle cinque e mezza mi chiama un giornalista, Emiliano Fittipaldi, e mi dice ‘senatore, ti comunico che sei indagato dalla procura di Roma’. Di solito queste comunicazioni le fanno i magistrati o la polizia giudiziaria, in Italia l’informazione viene data da un giornalista…” ha raccontato Renzi nel suo messaggio.

“Questo avviso di garanzia non so in che cosa possa sostanziarsi, si parla di una mia attività professionale che sarebbe finanziamento illecito cosa che non sta né in cielo né in terra. Quando arriveranno gli atti, e non i tweet dei giornalisti, potremo confrontarci nella sede del processo” ha detto ancora.

“Quello che mi colpisce è che qualcuno pensa forse che io mi possa fermare di fronte a certe cose, innervosirmi o scoraggiarmi: chi mi conosce sa che io sono uno di quelli che davvero va controcorrente e che non ha avuto paura di andare contro tutto e tutti per cambiare un governo. Vi immaginate se possono farmi paura un qualche velato avvertimento o un qualche avviso di garanzia comunicato via stampa in un determinato giorno”, riferendosi all’uscita del suo libro.

Sono casualità che si ripetono. L’altra volta quando ho fatto la presentazione del libro hanno arrestato mio babbo e mia mamma, stavolta si sono limitati a un avviso di garanzia…”, ha aggiunto.

“Con molta tranquillità e determinazione, io dico che vado avanti con più decisione di prima, vado avanti a testa alta”, ha rimarcato Renzi nel video.

Renzi e il manager dei vip Presta indagati per finanziamento illecito: la ricostruzione

Già due anni fa il settimanale l’Espresso rivelò come il manager Lucio Presta, per il progetto televisivo andato in onda su Discovery, “girò a Renzi quasi mezzo milione di euro, una cifra che appariva fuori mercato. Non solo – sottolinea il ‘Domani’ – se rapportata alle somme pagate da conduttori di fama come Alberto Angela, ma anche messa a confronto con quanto incassato dai Presta da Discovery: se al tempo fonti interne all’emittente rivelarono che il documentario presentato dal politico era stato comprato per poche migliaia di euro, oggi si scopre che l’Arcobaleno Tre (la società di Presta e del figlio Niccolò – anche lui indagato) ha fatto a Discovery una fattura da appena mille euro, che tra l’altro non risulta ancora incassata”.

Secondo quanto affermato dal quotidiano, “il documentario, costato quasi un milione di euro tra compenso per Renzi e spese di produzione, ad oggi non ha incassato nulla. I soldi ottenuti dall’amico Presta, già organizzatore della Leopolda, servirono invece a Renzi, nell’autunno del 2018, a restituire parte del prestito da 700mila euro che aveva ricevuto dalla famiglia Maestrelli per l’acquisto della villa di Firenze.

“Un prestito anomalo che finì nelle maglie dell’antiriciclaggio (i soldi furono bonificati dai Maestrelli attraverso il conto corrente dell’anziana madre, e da qui finirono su quelli dei Renzi), ma in quel caso la procura di Firenze non ravvisò gli estremi del finanziamento illecito, nonostante nel bilancio 2018 dell’azienda dei Maestrelli da cui partì la provvista il destinatario finale del prestito (un politico) non era stato segnalato come vuole la legge sul finanziamento alla politica”.

“Presta, al tempo – scrive sempre il quotidiano – si giustificò dicendo che per lui l’operazione ‘Firenze secondo me’ era un investimento nel tempo, e che i diritti sul documentario (che fece meno del 2 per cento di share) avevano a suo giudizio un valore economico di rilievo, e insindacabile.

“I dubbi toccano soprattutto – scrivono ancora i giornalisti del ‘Domani’ – altri due contratti e relativi bonifici da centinaia di migliaia di euro a favore di Renzi, scoperti dopo una verifica fiscale nella sede dell’Arcobaleno Tre. Denaro versato dalla società del manager all’ex premier per la cessione dei diritti d’immagine e per alcuni progetti televisivi che i due avrebbero dovuto fare insieme”.

matteo-renzi Fonte foto: ANSA
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