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Prova a impedire un suicidio e viene accoltellata a Roma: gravissima operatrice 25enne di una casa famiglia

Un'assistente sociale è stata ferita da un uomo che minacciava il suicidio: lei è stata operata d'urgenza, lui arrestato per tentato omicidio

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Stava cercando di aiutare un uomo armato di coltello che minacciava di togliersi la vita, ma quando si è avvicinata è stata accoltellata, con la stessa arma, dalla persona che voleva soccorrere. È successo a Roma, dove una giovane assistente sociale è stata salvata da un’operazione d’urgenza all’ospedale San Giovanni.

Assistente sociale accoltellata a Roma

L’uomo, da quanto si apprende, avrebbe avuto un litigio notturno con alcuni ospiti della struttura e alcuni operatori.

A un certo punto avrebbe preso un coltello per tagliarsi le vene. Quando la 25enne assistente sociale si è avvicinata per salvarlo l’uomo ha cominciato a menare fendenti a destra e a manca e la ragazza è stata colpita al viso e a una spalla, cadendo a terra in un lago di sangue.

Accoltellata assistente sociale a RomaFonte foto: Tuttocittà.it

Nel cerchio rosso il luogo dell’aggressione: il Protettorato di San Giuseppe in via Nomentana 341 a Roma.

Sul posto sono arrivati i poliziotti e gli operatori del 118. L’ospite della struttura è stato disarmato al termine di una dura colluttazione.

Aggressore arrestato per tentato omicidio

Dopo la chiamata al 118 la ragazza è stata trasportata al pronto soccorso in codice rosso. Le condizioni dell’operatrice sono tuttora gravi, ma la giovane è fuori pericolo: dopo l’operazione è stata ricoverata con una prognosi di 45 giorni.

Il fatto è avvenuto nella notte fra domenica 14 e lunedì 15 maggio all’interno della casa famiglia Protettorato di San Giuseppe, struttura che ospita persone bisognose di aiuto.

L’aggressore sarebbe un uomo disoccupato e senzatetto affetto da disturbi psichici. L’uomo è stato arrestato per tentato omicidio. Portato in commissariato avrebbe ammesso ogni responsabilità.

Aggressioni contro assistenti sociali e personale sanitario

Quello avvenuto a Roma è solo l’ultimo caso di un operatore sociale o sanitario ferito durante l’espletamento del proprio lavoro.

Ad aprile un’infermiera è stata aggredita all’ospedale Santa Scolastica di Cassino da una paziente affetta da turbe psichiche. La paziente ha prima afferrato l’infermiera per i capelli, strappandole una ciocca, poi l’ha presa a calci fratturandole un braccio.

L’operatrice sanitaria ha riportato ferite guaribili in 25 giorni. La donna era già stata precedentemente aggredita in un’altra occasione.

E a febbraio, sempre all’ospedale Santa Scolastica di Cassino, come riporta il TG Rai del Lazio, padre e figlio hanno aggredito un altro operatore sanitario con calci e pugni. A gennaio un caso identico all’ospedale Sant’Andrea di Roma.

Quelli riportati sono solo alcuni degli ultimi casi. Sindacati e associazioni di categoria invocano maggiore sicurezza.

Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha recentemente predisposto una mappatura delle strutture sanitarie nelle quali si sono verificati episodi di violenza. L’obiettivo è quello di costituire posti fissi della Polizia di Stato a tutela dell’incolumità di pazienti e personale.

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suicidio-accoltellata Fonte foto: 123RF
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