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Parla il "cecchino" che ha catturato il leone a Ladispoli: "Quando ha ruggito i capelli mi si sono rizzati"

Parla il "cecchino" che, tramite la telenarcosi con fucile, ha catturato il leone fuggito per le strade di Ladispoli

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Momenti di panico per le strade di Ladispoli lungo la giornata di sabato 11 novembre, quando Kimba, un leone del circo Rony Roller, è fuggito iniziando a girovagare per le vie del paese. A stendere il mammifero di 220 chili, narcotizzandolo, è stato Raffaele Bisegna, manager del settore sanitario che per hobby si diverte a catturare gli animali selvatici.

Raffaela Bisegna: “Così ho catturato il leone”

Bisegna, raggiunto dal quotidiano Repubblica, ha raccontato in che modo si è approcciato al leone, spiegando che non è stato affatto semplice prenderlo: “Quando il leone mi ha visto, mi ha ruggito in faccia. Quel ruggito mi ha fatto rizzare i capelli. Ho colpito il leone in movimento, mentre provava a fuggire. È stato lo sparo più difficile della mia vita. Anzi, il colpo della vita”.

Il “cecchino” ha usato la tecnica della telenarcosi con fucile. A contattare la sua società, la Bisegna Tecnofauna, è stata la polizia intorno alle 18. Bisegna ha raccontato che quando è giunto sul posto per l’operazione la situazione era alquanto complessa.

“Il leone poteva avere una reazione imprevedibile”

“L’animale – ha riferito – era a 50 metri dalle abitazioni e si stava ventilando l’ipotesi di sgomberare la popolazione. Kimba, che pesa 220 chili, è un leone giovane, ha solo 8 anni e potenzialmente è molto aggressivo. Era molto spaventato e la reazione di un leone spaventato è chiaramente imprevedibile”.

Bisegna è entrato in azione dopo che un primo colpo di narcotizzante, sparato da un veterinario incaricato dal circo, non aveva risolto la situazione in quanto il leone era stato colpito a una zampa e si era innervosito, infilandosi all’interno di un canneto e adagiandosi poi nell’alveo di un fiumiciattolo.

L’animale rintracciato con la tecnologia a infrarossi

Per riuscire a scovarlo si è dovuti ricorrere alla tecnologia ad infrarossi, come in Vietnam. “L’elicottero della polizia – ha detto sempre Bisegna a Repubblica – ci ha segnalato un movimento in una zona specifica. Poi lo abbiamo individuato con un visore notturno con delle telecamere a infrarossi. Era a 80 metri, io mi sono avvicinato a 35 e ho sparato il colpo”.

Leone catturato da un cecchino a Ladispoli.Fonte foto: Polizia
Un frame delle immagini delle ricerche della polizia

Bisegna ha aggiunto che l’animale, quando lo ha notato, ha ruggito, tentando la fuga. “L’ho colpito in movimento, sulla groppa – le parole del “cecchino -. Un colpo che si fa solo in casi estremi, ma non avevamo altre chance. Nell’estrema ratio c’era l’ipotesi dell’abbattimento a fuoco”.

L’uomo ha spiegato che i fucili da lui utilizzati hanno gittata massima di 30 metri; lui ha sparato a 35 metri, al di là delle potenzialità del mezzo: “È stato il colpo della vita”.

Dopo lo sparo, il leone si è riadagiato nelle acque del canale. Quindi è stato recuperato e riportato al circo. Bisegna ha dichiarato che svolge tale attività da oltre dieci anni e che si è ritrovato a mettere in salvo “bovini incastrati nei crepacci, cavalli. Lupi feriti che avevano bisogno di assistenza. Cinghiali, orsi, anche una giraffa”.

“Ma il leone è la prima volta e credo sarà l’unica. Sono abituato agli animali selvatici, però il ruggito del leone mi ha fatto rizzare i capelli. La paura è arrivata dopo, quando tutto era finito. Appena è arrivata la chiamata l’ho detto ai miei familiari: non aspettatemi per cena che vado a catturare un leone. Pensavano li stessi prendendo in giro. Poi dopo la cattura erano più emozionati di me”, ha concluso il “cecchino”.

Leone catturato da un cecchino a Ladispoli. Fonte foto: ANSA
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