Lockdown a Milano, Russo: "È inevitabile a causa dell'indice Rt"

Sembra più vicino lo scenario di un lockdown a Milano. Il ricercatore e divulgatore scientifico Antonio Giampiero Russo, epidemiologo dell’Agenzia di tutela della salute del capoluogo lombardo, ha ipotizzato una chiusura di due settimane “proseguendo con altri brevi lockdown a fisarmonica“, aprendo e chiudendo in base all’andamento dei numeri. Secondo l’esperto “è inevitabile con un indice di contagio Rt a 2,35″. Ne dà notizia l’Ansa.

“È chiaro che questa volta siamo più consapevoli, le restrizioni potrebbero durare per un tempo minore“, ha sottolineato il medico. “La verità è che occorre agire sulla coscienza sociale. I casi a Milano ci dicono che il coronavirus si è riattivato questa estate, con le persone che sono andate ovunque in Spagna, Grecia e Croazia e hanno riportato il virus in casa. Oggi Milano è come era Lodi a marzo“.

“Certamente si fanno più tamponi, cerchiamo meglio il virus, ma è anche vero che il virus stesso è cresciuto di più, soprattutto nelle fasce giovani, quelle che hanno figli a scuola e contatti professionali. Se Milano è veloce, è veloce anche il coronavirus”, ha sottolineato Antonio Giampiero Russo.

Sulla saturazione delle terapie intensive e la fatica del sistema sanitario, l’esperto ha spiegato che “tutte le epidemie corrispondono storicamente a momenti in cui le società hanno dovuto rivedere la propria organizzazione. Ma in questo momento va detto che non è pensabile lasciare stabilmente aperte tante terapie intensive, troppo costose, perché stabilmente abbiamo bisogno di altri tipi di interventi”.

“Dobbiamo piuttosto diventare capaci di aprire e chiudere rapidamente, come hanno fatto in Cina“, ha proposto Antonio Giampiero Russo, come riporta l’Ansa. “Sono diventati troppi i tracing: ogni caso porta a 50 interviste, della durata di due o tre ore ciascuna. Occorre una forza lavoro che non abbiamo. Però va detto che la coscienza sociale sta aumentando“.

Fonte foto: Ansa