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Covid, Crisanti: "Coprifuoco in Lombardia evita il lockdown"

Andrea Crisanti fa il punto sulla seconda ondata e spiega come sconfiggere il coronavirus

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Andrea Crisanti, docente e ricercatore che si occupa dell’emergenza Covid, ha spiegato che “i dati che fanno paura sono due, ovvero il rapporto tra il numero dei nuovi positivi e dei tamponi fatti e il rapporto tra positivi e isolati. Quest’ultimo ci dice quanto funziona il sistema di controllo delle catene di trasmissine, e purtroppo questo dato è terribilmente basso, perché per ogni positivo ci dovrebbero essere almeno 7 o 8 isolati“.

Ad Agorà, su Rai 3, l’esperto ha sottolineato che questo “significa che il sistema di tracciamento sul territorio di fatto non funziona. E questo poi si riflette sul numero dei contagi. Più persone si tracciano e più cala l’indice, sono due cose connesse. In Italia siamo arrivati a questo punto perché stavamo in una situazione di equilibrio instabile tra la capacità del coronavirus di trasmettersi e quella nostra di controllarlo attraverso il tracciamento sul territorio e l’individuazione di catene sul territorio, facendo il tampone a tutta la rete di contatti che una persona infetta poteva avere”.

“Con la riapertura delle scuole e la ripresa delle attività produttive, noi abbiamo dato involontariamente al coronavirus più opportunità di trasmettersi. Il sistema si è sbilanciato e non è stato compensato dalla capacità di fare sorveglianza sul territorio. Obiettivamente in questi 5 mesi non sono stati fatti gli investimenti necessari“, ha continuato Andrea Crisanti.

“Il problema non è tanto adottare misure di restrizione, che prima o poi funzioneranno, l’abbiamo visto con il lockdown. Il problema è fare investimenti per tenere i contagi bassi, altrimenti andremo su è giù in un’altalena. Siamo solo a ottobre. Il vero quesito è: una volta che si sono abbassati, come teniamo bassi i contagi? Questo è l’argomento più importante di cui discutere, cioè cosa facciamo se funzionano le misure del Governo. Non possiamo vivere anni o mesi in questa condizione, no?”, si è chiesto il professore, in collegamento con Agorà.

Riguardo il coprifuoco richiesto dalla Regione Lombardia, Andrea Crisanti ha chiarito che “tutte le misure che hanno l’obiettivo di diminuire i contatti poi alla fine hanno un effetto sulla trasmissione”. La stretta dalle 23 alle 5 “è un passo prima di arrivare a una chiusura generalizzata, e va assolutamente tentato” per evitare un nuovo lockdown. “Tutte le misure restrittive avranno un effetto sulla trasmissione del virus”.

Andrea Crisanti spiega cosa significa convivere con il coronavirus

“La strategia giusta sarebbe fare come la Cina. Dopo 15 casi ha testato 11 milioni di persone. Chiaramente non possiamo fare come loro. Si parla tanto di economia, ma il vero vantaggio competitivo si ottiene eliminando la trasmissione del coronavirus, portandola a livelli in cui possiamo vivere normalmente“, ha spiegato Andrea Crisanti.

“Convivere con il coronavirus significa portarlo a livelli di trasmissione bassa con cui possiamo avere una qualità della vita decente e continuare le attività economiche. Oggi noi stiamo vivendo ma con sofferenza. Dobbiamo interrompendo le catene di trasmissione. Con questi livelli, a a 10mila casi, nessun sistema sanitario sarebbe in grado di farlo. Non esiste un sistema in grado di gestire il livello di contagio attuale. Anche l’app Immuni con 10mila, 12mila contagi, oggi manderebbe 150mila, 200mila messaggi”, ha chiarito il docente.

Covid, nuova categoria di contagiati. I resistenti, chi sono Fonte foto: Ansa
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