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Covid, focolaio al Sacco di Milano: infermieri positivi

La Lombardia al momento è la Regione più colpita dal coronavirus, anche a Milano scatta il coprifuoco. Intanto, spunta un focolaio all'ospedale Sacco

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Mentre Attilio Fontana vara il coprifuoco che entrerà in vigore dal 22 ottobre in tutta la Lombardia, a Milano si accende un nuovo focolaio. Il reparto di cardiologia dell’ospedale Sacco è stato svuotato dei pazienti a causa di un cluster di Covid. Oggi è stato dimesso l’ultimo paziente e sono in corso le operazioni di sanificazione. A quanto apprende l’Agi, sono diversi gli operatori sanitari risultati positivi al tampone del coronavirus, tra cui circa una ventina di infermieri.

Ci sarebbe anche un medico tra gli operatori sanitari che hanno contratto il coronavirus: il cluster ha comportato la chiusura del reparto di cardiologia.

Covid, focolaio al Sacco di Milano: una settimana fa infermiera positiva

Una settimana fa, all’ospedale Sacco di Milano, era stata riscontrata la positività di un’infermiera che lavora in cardiologia, sottoposta a tampone dopo avere manifestato blandi sintomi influenzali.

In seguito erano stati effettuati tamponi a tappeto da cui è emerso il contagio diffuso tra diversi operatori sanitari.

Covid, Galli su Milano: “Situazione esplosiva”

Volto noto del Sacco di Milano è il professore Massimo Galli, infettivologo, che ai microfoni del Fatto Quotidiano ha spiegato come secondo lui le misure contenute negli ultimi due Dpcm non siano sufficienti: ”Occorre agire adesso, con misure energiche, ma ancora sostenibili, per evitare il non ritorno”.

L’esperto ha sottolineato come “la situazione è esplosiva, specialmente a Milano e a Napoli”. Quindi un appello alle istituzioni, firmato anche da altri infettivologi, virologi ed esperti di sanità pubblica, fra cui Mario Faccini, responsabile della Medicina preventiva dell’Ats Milano, e Marco Rizzi, capo infettivologo al Papa Giovanni XXIII di Bergamo: “Solo immediati provvedimenti rigorosi circoscritti agli ambiti territoriali più critici possono evitare in un prossimo futuro generalizzati provvedimenti restrittivi di difficile sostenibilità”, si legge nell’appello.

“Tutti coloro che possono lavorare o studiare da casa – prosegue il documento – siano messi nelle condizioni di farlo da subito; nelle aree in cui non fosse possibile gestire in modo adeguato i trasporti si attui subito la didattica a distanza per scuole superiori e università; si valuti rapidamente ove necessario il blocco delle attività ludiche e ricreative, in aggiunta agli stop già decisi e alla massiccia attivazione dello smart working“.

Covid, coprifuoco e chiusure: le nuove misure per regione e città Fonte foto: Ansa
Covid, coprifuoco e chiusure: le nuove misure per regione e città
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