Covid, scontro a distanza tra Galli e Zangrillo: botta e risposta
Alberto Zangrillo riaccende la polemica a distanza con Massimo Galli: il botta e risposta con le dichiarazioni dei protagonisti
Nuovo capitolo dello scontro a distanza tra Massimo Galli, primario dell’ospedale Sacco di Milano, e Alberto Zangrillo, primario del San Raffaele. Quest’ultimo, ospite della trasmissione ‘Non è l’Arena’ condotta da Massimo Giletti su La7, ha spiegato il motivo del suo silenzio mediatico, durato quasi un mese.
Covid, le parole di Zangrillo e il motivo del lungo silenzio
“Sono stato in silenzio per quasi 4 settimane – ha esordito Zangrillo -, ho continuato a lavorare cercando di non sovraespormi. Ho sentito la necessità di tutelarmi, ho capito che c’è molta facilità nel dare interpretazioni molto personali a quella che è semplicemente un’abitudine del clinico universitario”.
Quindi l’accusa ai virologi che spesso si sbilanciano nel fare previsioni: “Io cerco sempre di dare meno spazio a previsioni che rischiano a volte di essere disattese. Non ci voglio più tornare perché ne abbiamo parlato tante volte. Tornando alla realtà di oggi, siamo di fronte a un numero di contagiati molto elevato che cerco di affrontare coi miei collaboratori con freddezza, lucida analisi del dato, senza spingermi verso considerazioni che rischiano di spaventare e rovinare un quadro difficile da organizzare”.
Dallo studio, la domanda diretta sugli attacchi ricevuti da Massimo Galli e da altri colleghi, come Andrea Crisanti: “Attaccare i colleghi non è un bell’esercizio. Questi attacchi mi vengono riferiti, ma preferisco non vedere le registrazioni. Io non ho mai affermato nulla contro qualcuno, adesso non parlo nemmeno più. Il mio compito non è dire che tra due mesi saremo tutti morti o che a Natale faremo il lockdown. Sarei improprio”.
Covid, attacco a Zangrillo: cosa ha detto Galli
Massimo Galli aveva parlato qualche giorno prima, sempre ai microfoni di La7, ma questa volta a ‘Otto e mezzo’, programma condotto da Lilli Gruber.
Mercoledì 14 ottobre il primario del Sacco ha analizzato l’aumento dei contagi: “Abbiamo Regioni che dopo il lockdown non avevano più casi che ora hanno problemi seri, con un rimescolamento di carte che poteva essere contenuto ed evitato”.
Quindi, l’attacco indiretto ad Alberto Zangrillo: ” Magari con interventi magari che facessero capire alla popolazione le necessità imposte da una pandemia e facendo a meno di posizioni del tipo che ‘la malattia non c’è più’ e che ‘il virus si è rabbonito’, che non hanno fatto bene. Ma è anche inutile tornare su questo genere di polemiche”.