Covid, contagi in aumento al Sud: la tragica profezia di Galli
Per Massimo Galli, direttore del Sacco di Milano, non ha senso soffermarsi sui dati giornalieri, ma sulle proiezioni. E la situazione non è rosea
Il bollettino del 15 ottobre ha registrato un nuovo record di casi in 24 ore, sfiorando quota 9 mila. Tra le città più colpite c’è Milano, e oltre ai dati lo testimoniano i medici in prima linea, come Massimo Galli, direttore dell’ospedale Sacco. Ai microfoni di Repubblica, l’esperto ha parlato di “tragico dejà vu: lo temevo già da agosto, speravo di sbagliarmi”.
L’ospedale Sacco di Milano è affollato dai pazienti Covid: “La situazione si sta facendo molto allarmante – ha detto Galli -, al limite della saturazione. E ci sono forti criticità anche altrove. Dobbiamo far funzionare le indicazioni del Dpcm, diversamente la strada già tracciata è quella degli altri Paesi europei”. In sostanza, sembra essere tornata in auge l’ipotesi lockdown, accantonata dal governo negli ultimi mesi.
Covid, Galli sull’ipotesi lockdown a Natale lanciata da Crisanti
Nelle ultime ore un altro volto dell’emergenza coronavirus, il virologo Andrea Crisanti, ha lanciato l’idea di un lockdown nazionale a Natale. “Non me lo auguro – ha detto Galli – dobbiamo lavorare per evitarlo: è la misura più semplice, perché non hai bisogno di lambiccarti il cervello a trovare altre soluzioni, ma anche la più drammatica perché le conseguenze sarebbero inevitabili”.
Covid, casi in aumento anche al Sud: la tragica profezia di Galli
Secondo Galli, nonostante l’aumento dei nuovi casi, è “inutile ragionare con i dati di ieri. Dobbiamo guardare le proiezioni, che purtroppo hanno poche probabilità di fallire”.
Quindi, la tragica profezia: “Tra 15 giorni saremo come la Francia, la Spagna, il Regno Unito. In più, abbiamo una distribuzione dei contagi in tutto il territorio. Quando cominci a vedere la realtà nelle aree dove la prima ondata ha colpito meno – ha aggiunto Galli – sai che il rimescolamento delle carte di quest’estate creerà grossi problemi perché si tratta di aree che non hanno vissuto questa esperienza e non hanno strutture attrezzate“.
“Quest’estate in vacanza, positivi giovani. A settembre ritorno a casa, positivi giovani. Poi il contagio in famiglia, l’età cresce – il quadro di Galli -. Adesso tornano ad essere colpiti gli anziani, e dunque cresce la paura, la sintomatologia, il ricorso alle cure ospedaliere, le terapie intensive. Le vittime, ormai lo sappiamo, le vedremo più in là”.