Libia: sequestrato peschereccio italiano con 7 persone a bordo
Il peschereccio italiano "Tramontana" è stato sequestrato da una motovedetta libica nel golfo della Sirte
Il peschereccio italiano “Tramontana” è stato sequestrato da una motovedetta della Liia nel golfo della Sirte. Ne dà notizia la Farnesina in una nota. A bordo ci sarebbero 7 persone: 5 italiani e 2 tunisini. Il sindaco di Mazara del Vallo, da cui il battello è partito, ha assicurato che il capito Nicolà Bono e l’equipaggio “stanno bene”. Alcuni militari libici sarebbero saliti a bordo per scortare l’imbarcazione.
Secondo quanto riporta l’ANSA, il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi ha dato “istruzioni all’ambasciatore d’Italia, Giuseppe Buccino, di adoperarsi prontamente con la massima efficacia al fine del corretto trattamento e di un rapido rilascio dei membri dell’equipaggio e dell’imbarcazione, costretta a dirigersi verso il porto di Misurata”.
La Farnesina ha fatto sapere che “non sono ancora chiare le ragioni del sequestro, verosimilmente legate ad attività di pesca, in acque peraltro definite ad alto rischio e dunque sconsigliate da parte del Comitato Interministeriale per la Sicurezza dei Trasporti e delle Infrastrutture”.
L’ultimo caso simile avvenne nel 2018, quando vennero sequestrati il peschereccio “Afrodite Pescà” e il motopesca “Matteo Mazzarinò”, entrambi di Mazzara del Vallo, bloccati davanti alle acque di Derna, nell’est della Libia. La vicenda scosse la comunità mazarese, per il timore della detenzione nelle carceri libiche, patita in passato dai pescatori, e perché i battelli sequestrati non fecero più ritorno nel paese.