Bologna, segretario della Lega con un tatuaggio che ricorda il neofascismo. Polemica su Cristiano Di Martino
Il tatuaggio di Cristiano Di Martino, segretario leghista a Bologna, scatena la polemica. "Fascista", accusa la sinistra. Lui: "Amavo i miti norreni"
A Bologna il nuovo segretario della Lega sta facendo parlare di sé. E non per le sue esternazioni politiche, ma per un tatuaggio che gli adorna un avambraccio: un dente di lupo affiancato da un pugno che regge un martello che Cristiano Di Martino si è tatuato da ragazzo.
- Il simbolo runico 'zanna di lupo'
- Cristiano Di Martino nega ogni simpatia neofascista
- Quell'evento di Casapound
Il simbolo runico ‘zanna di lupo’
La zanna di lupo è un simbolo di origine runica, che raffigura le antiche trappole utilizzate per la caccia al lupo. Quel simbolo è stato successivamente utilizzato dai nazisti prima di adottare la svastica.
Dopo la svastica, il simbolo, il cui nome in tedesco è ‘wolfsangel’, fu adottato dalle SS, il famigerato corpo paramilitare nazista.
Numerosi movimenti neonazisti nel mondo hanno adottato quella figura, a volte modificandola e riadattandola alle proprie esigenze.
In Italia quel simbolo è stato adottato da Terza Posizione, movimento eversivo e neofascista attivo fra gli anni ‘70 e e gli anni ‘80.
Cristiano Di Martino nega ogni simpatia neofascista
Cristiano Di Martino, 52enne romano da dieci anni a Bologna, però ad essere definito neofascista non ci sta e parlando con il ‘Corriere di Bologna’ nega ogni simpatia nera:
“Non ho mai fatto parte di quel gruppo, ho fatto quel tatuaggio da ragazzino perché mi è sempre piaciuta la mitologia nordica”.
“Quando ho fatto quel tatuaggio, a 16 anni, neanche sapevo cos’era Terza Posizione”.
Il martello, spiega Di Martino, sarebbe un riferimento a Thor, il dio norreno del fulmine e famoso protagonista dei fumetti e dei film Marvel: “Io sono sempre stato appassionato di fumetti, mi piace Thor”.
E infine uno sfogo: “Ci sono in giro segretari con la croce celtica e io devo essere messo in croce per un tatuaggio dell’86? A volte in gioventù si fanno cose che magari nel corso degli anni si potevano fare in maniera diversa, ma non ho mai avuto nulla a che spartire con certi mondi”.
Innocente passione giovanile o riprova di un oscura appartenenza alla peggiore destra estrema?
Quell’evento di Casapound
In ogni caso la sinistra cittadina va all’attacco e rinfaccia a Di Martino la partecipazione a un evento promosso nel 2011 da Casapound al quale partecipò anche Gabriele Adinolfi, membro fondatore di Terza Posizione e figura di spicco dell’estrema destra italiana.
Anche in quel caso, a suo tempo, Di Martino rispedì al mittente le accuse:
la partecipazione a quell’evento, disse Di Martino, rappresentava solo “l’inizio di una serie di appuntamenti per far conoscere meglio quale sia e come sia importante l’attività di Casapound sotto l’aspetto culturale”.
Per Matteo Salvini si tratta di un’ennesima gatta da pelare dopo la disfatta alle elezioni politiche dello scorso 25 settembre e la sfida autonomista recentemente lanciata da Umberto Bossi che, di fatto, suona come una sfiducia all’operato politico del segretario della Lega.