Festa di Capodanno sul Garda, 126 multati: la replica del gestore
Party di Capodanno abusivo, 126 persone multate: la replica del gestore del resort di lusso sul Lago di Garda
Hanno destato scalpore sui social i video di gente che balla senza mascherine, si lascia andare a brindisi e musica alla festa di fine anno in un resort di lusso di Padenghe, sul Lago di Garda, nel Bresciano. I 126 ospiti dell’hotel presenti al party di Capodanno saranno multati per non aver rispettato le norme anti-Covid dell’ultimo Dpcm. La multa, ha spiegato il comandante della polizia locale Massimo Landi, ammonta a “400 euro a testa” e “stiamo valutando anche eventuali verbali per il titolare dell’attività”.
La replica di Ivan Favalli, gestore del resort di Padenghe sul Garda, non si è fatta attendere: “Se ho sbagliato qualcosa – ha fatto sapere sui social – mi assumo le mie responsabilità. Non siamo delinquenti, quello che abbiamo guadagnato ieri serve per sopravvivere“.
“Devo difendermi da tutto quello che sta circolando sui social anche di denigratorio presso l’hotel che gestisco a Padenghe sul Garda – ha aggiunto -. L’hotel è un’attività che può rimanere aperta e deve garantire un servizio di cucina ai clienti, gli hotel possono fare ristorazioni”.
“Per evitare situazioni di assembramento, ieri è stata vietata la cena se non in camera – ha spiegato -. Il nostro hotel è un resort estivo, è quasi impossibile portare cibo in tutto le camere. Abbiamo organizzato un pranzo con varie portate per intrattenere i clienti e fare in modo che la sera si potessero accontentare di un piatto freddo in tavola. L’hotel ha avuto molte prenotazioni, specialmente con un passaparola generato da giovani e fin lì siamo nella legalità”.
“C’è stato qualche atteggiamento un po’ libertino – ha ammesso – da parte di alcuni clienti che è stato limitato tempestivamente grazie alla presenza di due agenti di sicurezza esterni chiamati a far rispettare le regole. A tutti è stata misurata la temperatura, tutti hanno firmato la dichiarazione. I clienti erano tutti registrati”.
Sui tavoli erano presenti inviti a non diffondere immagini attraverso i social: “Abbiamo messo un avviso di evitare i social network che è stato frainteso: in un albergo 5 stelle ci possono essere persone che non vogliono essere riprese – ha spiegato Ivan Favalli -. Ma volevamo anche evitare l’invidia di un intero settore, di chi è chiuso e non può fare niente”.
“Ci vengono date briciole come sostegno dallo Stato, siamo obbligati a studiarle tutte per rimanere in piedi ed evitare il fallimento. Abbiamo 200 persone che lavorano per questa azienda, mi sento responsabile anche per il loro reddito – ha concluso -. Se ho sbagliato qualcosa, mi assumo le mie responsabilità. Nel corso della giornata abbiamo avuto 3 controlli di polizia e carabinieri, non è stato fatto nessun verbale. Non siamo delinquenti, quello che abbiamo guadagnato ieri serve per sopravvivere”.