Covid, variante Omicron: confermati i timori degli scienziati sull'immunità, cosa dice il nuovo studio cinese
Il ceppo continua la sua corsa in Europa, ma dalla Cina arriva una brutta notizia per chi è stato contagiato dal coronavirus durante la prima ondata
La variante Omicron del Sars-Cov-2, il virus responsabile del Covid, “può diffondersi più velocemente della variante Delta, ed è probabile che questo ceppo diventi dominante in Europa”. Lo ha scritto Hans Kluge, capo dell’ufficio europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, su Twitter.
I casi di contagio da variante Omicron hanno ormai superato nel Vecchio Continente quota 2 mila, in base ai dati diffusi dagli Ecdc, i centri europei di controllo e prevenzione delle malattie. E c’è anche un morto nel Regno Unito. E nel mentre arrivano ancora cattive notizie dalla Cina.
Covid, variante Omicron elude l’immunità di chi è guarito: lo studio
Uno studio coordinato dai National Institutes for Food and Drug Control ha scoperto che chi ha avuto il Covid-19 durante la prima ondata può essere infettato facilmente dalla nuova variante.
Per gli anticorpi sviluppati dopo l’infezione, la capacità di neutralizzare la nuova variante sarebbe infatti almeno 8,4 volte più bassa rispetto a quella rilevata contro il ceppo originale del coronavirus.
La ricerca, che è stata pubblicata su Emerging microbes and infection, è stata condotta su 28 pazienti, che aveva contratto il virus all’inizio della pandemia.
Covid, quanto efficace l’immunità della prima ondata in base alle varianti
Il siero estratto dal loro sangue si è dimostrato meno efficace nel combattere le varie varianti rispetto al Sars-Cov-2 rivelato a Wuhan due anni fa come segue.
- Variante Alfa (ex inglese): 1,2 volte meno efficace.
- Varainte Beta (ex sudafricana): 2,8 volte meno efficace.
- Variante Gamma (ex brasiliana): 1,6 volte meno efficace.
- Variante Delta (ex indiana): 1,6 volte meno efficace.
- Variante Lambda: 1,7 volte meno efficace.
- Variante Mu: 4,5 volte meno efficace.
- Variante Omicron: 8,4 volte meno efficace.
Una strada affollata nel centro di Roma durante la pandemia di Covid.
Covid, le conseguenze dello studio: “Conferma l’allarme in tutto il mondo”
Visto il ristretto numero dei partecipanti allo studio, solo 28, i ricercatori hanno sottolineato come siano necessari ulteriori studi al fine di comprendere pienamente in che modo un’infezione passata riesca a garantire protezione immunitaria contro le varie mutazioni del virus.
A ogni modo “questo studio ha verificato la grande capacità di elusione immunitaria della variante Omicron. Ciò conferma l’allarme in tutto il mondo e ha importanti implicazioni per la pianificazione della politiche di salute pubblica”, hanno sottolineato gli autori della ricerca.
C’è dunque la concreta possibilità che anche i vaccini possano rivelarsi meno efficaci per prevenire l’infezione da variante Omicron, e per questo andrebbero riviste anche le politiche che riguardano il Green pass e il Super Green pass in Italia.