Covid, "riaprire le scuole non ha senso": le accuse di Ricciardi
Il consulte del ministro della Salute valuta un grande rischio per la diffusione dei contagi la riapertura delle scuole
Campo di battaglia sul quale si sono scontrati i ministri durante l’approvazione dell’ultimo decreto, la riapertura delle scuole trova nettamente contrario Walter Ricciardi. Intervistato da “il Messaggero”, il docente di Igiene e Medicina preventiva alla Cattolica di Roma e consulente del ministro della Salute, ritiene che in questo momento tornare con l’attività didattica in presenza, seppure per il 50% alle superiori, sarebbe rischiosa.
“Non ha alcun senso – afferma Ricciardi. Quando ci sono così tanti casi, l’unica soluzione è limitare la circolazione delle persone il più possibile. Come si può pensare di rimettere in moto milioni di italiani? Quando avremo pochi migliaia di casi e saremo di nuovo in grado di tracciare e testare, allora sì, le scuole saranno le prime da riaprire“.
Nella gestione della fase attuale dell’epidemia da coronavirus, il professor Ricciardi lamenta soprattutto i ritardi della politica: “I provvedimenti vanno presi nella maniera giusta al momento giusto. Se la scienza mette a disposizione del decisore politico delle evidenze scientifiche sull’impatto e sulla durata dell’epidemia, non si deve esitare nel prendere delle misure adeguate”.
Per Walter Ricciardi l’unica soluzione per rallentare una curva dei contagi che continua a correre sui 20mila nuovi casi al giorno sarebbe stata un lockdown più duro, anche fino a quattro settimane.
“Non c’è dubbio – afferma l’igienista. Questa continua alternanza di chiusure e aperture non riesce a invertire la curva epidemica. Produce effetti blandi e non duraturi. Questo virus è sempre lo stesso. Sappiamo che quando raggiunge determinate quote devi fare chiusure energiche, abbassare drasticamente il numero dei contagi, tornare a tracciare e testare i casi evitando così che la pressione sul sistema sanitario diventi drammatica”.
“In realtà bisognava farlo a ottobre – sostiene – con dei lockdown mirati a Milano, Napoli, Torino. Oggi aspettiamo l’esito delle misure di rafforzamento, ma non le nascondo di essere molto scettico.”