Covid, duro sfogo di un infermiere: "Voi a ballare, io in tuta"
Un infermiere ha scritto un duro post su Facebook per denunciare le condizioni di lavoro negli ospedali in era Covid
“Post polemico”: è così che si intitola il duro sfogo di un infermiere su Facebook: “Veniteme a dì che è tutto ok, che non ce n’è Covid, che stasera annamo a ballà – ha scritto Marco Bellafiore riferendosi all’aumento dei contagi dovuto anche alla movida e alla frequentazione delle discoteche -. Intanto, a 30 gradi e con una tuta da centro dimagranti, ce stamo noi, non voi”.
L’infermiere lavora al policlinico Umberto I di Roma, che venerdì ha registrato 45 nuovi casi, un numero che ci riporta indietro a quelli di maggio, come ricorda il Corriere della Sera.
“L’ultima volta che ho avuto bisogno delle mutande di ricambio probabilmente avevo 3/4 anni e all’asilo ancora mi pisciavo addosso – ha scritto con ironia ma anche con amarezza l’infermiere di Roma -. Questa volta, dopo quasi 5 ore di turno bardato dentro che me so sudato pure l’acqua del battesimo, c’avevo le mutande talmente fraciche che da grigie so diventate nere”.
“Tanto che ve frega – ha aggiunto nel suo sfogo -, mica mi capiterà di stare con un tubo in gola a ca**rmi addosso mentre una macchina respira per me. Vai sereno zi, a te non capita. E se capita, ci sono gli str***i che per un indennità di quasi 100 euro (lorde) al mese, si fanno turni interi in stile palombaro grondando acqua tipo che ce poi fa rafting quando se levamo la tuta. Ma no, a te non capita, dai”.
“E intanto – ha concluso l’infermiere – noi se respiramo la stessa aria calda dentro una mascherina per ore per i ca**acci vostri. Andate in vacanza va, che io ancora nn ce so andato. Sarà per questo che so un po’ polemico”.