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Coronavirus, uffici pubblici: siglata l'intesa, come ripartiranno

Coronavirus: Ministero della Pubblica amministrazione e sindacati trovano l'intesa sulla ripartenza dell'attività lavorativa degli uffici pubblici

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Termoscanner agli ingressi degli uffici pubblici utili a rilevare la “temperatura corporea del personale interno e dell’utenza esterna” e a contenere nuovi eventuali contagi di coronavirus. Inoltre fornitura di tutta la “strumentazione idonea che garantisca l’adeguato distanziamento interpersonale”. Questo è quel che emerge dalla bozza di protocollo per la sicurezza dei dipendenti pubblici e la ripresa della loro attività lavorativa. Sul testo, come riporta Il Messaggero, è stata trovata l’intesa da parte del Ministero della Pubblica amministrazione e dei sindacati. Si legge che “le amministrazioni, ove utilizzino strumentazione che richieda l’impiego di operatori per la rilevazione della temperatura, possono anche ricorrere, nei limiti delle risorse a legislazione vigente, a convenzioni stipulate con associazioni di volontariato“.

Chi avrà una temperatura corporea superiore ai 37,5 gradi non sarà ammesso negli uffici. Le amministrazioni pubbliche si impegnano a garantire ai loro dipendenti “appropriati dispositivi di protezione individuale”.

Ad esempio le mascherine chirurgiche, laddove non sia possibile assicurare un giusto distanziamento e ci si ritrovi a svolgere attività in presenza o in spazi condivisi. Dove possibile si dovrebbero anche installare “barriere separatorie”. Per i dipendenti a contatto con i cittadini “potrà essere previsto l’impiego di visiere”.

“Il Protocollo sottoscritto – ha dichiarato Pierpaolo Bombardieri, segretario generale Uil – mette in sicurezza i lavoratori, in vista del loro graduale rientro sui posti di lavoro”.

“Nel testo – ha proseguito Bombardieri – vengono definite misure di prevenzione e tutela della salute dei lavoratori pubblici, a partire dalla misurazione della temperatura corporea fino alla dotazione di dispositivi di protezione individuale e collettivi, garantendo anche l’adeguata formazione al loro utilizzo”.

“In riferimento alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, poi – ha sottolineato sempre Bombardieri – l’accordo favorisce misure di flessibilità oraria, con specifico riguardo a situazione di particolare necessità o bisogno del personale”.

“Le parti hanno sancito l’impegno a proseguire il confronto sul tema del lavoro agile che – ha concluso il segretario generale della Uil – deve diventare, al di là dell’emergenza, un fattore strutturato e regolamentato”.

“Regolamentazione necessaria che garantisce, in tutti i luoghi di lavoro, i necessari spazi negoziali sia per la gestione del personale in servizio, sia per l’organizzazione del lavoro agile”, fa sapere la Cgil.

Inoltre, aggiunge “l’intesa prevede l’avvio di un confronto complessivo sul lavoro agile, modalità che necessita di una regolamentazione e che per noi rappresenterà una delle priorità della nuova stagione contrattuale”.

“Nelle prossime settimane, il nostro impegno, sarà volto a conciliare la ripresa delle attività, sia in servizio che da remoto, nel pieno rispetto delle condizioni di sicurezza”, ha concluso Cgil.

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