"Non è una svolta", Pregliasco interviene sul desametasone

Nelle ultime ore si è parlato parecchio del desametasone, un farmaco in cui il Regno Unito avrebbe riscontrato la capacità di contrastare il coronavirus e ridurre la mortalità a esso legata. Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano, ai microfoni di Mattino 5 ha però specificato che non si tratta di una notizia inattesa.

“Non è una novità, i farmaci antinfiammatori (come il desametasone, ndr) sono stati usati sin dall’inizio – ha spiegato l’esperto -. Questa è una conferma su uno studio standardizzato, ossia uno studio confrontabile con altri”.

Pregliasco ha quindi riferito che per realizzare questa ricerca “sono state prese 2.500 persone, a cui sono stati dati 6 milligrammi di desametasone per 10 giorni. Nel tempo è stata valutata la sopravvivenza rispetto a 4.800 persone a cui non è stato somministrato”.

Il risultato è che questo farmaco steroideo, che l’Oms ha definito “svolta scientifica salvavita”, avrebbe salvato circa un terzo dei pazienti sotto ventilazione polmonare.

Il Regno Unito ha già iniziato a distribuirlo e la buona notizia è anche il costo contenuto: si aggira intorno ai 5 euro.

Pregliasco e i numeri della Lombardia

Nel corso della trasmissione in onda su Canale 5, Pregliasco è stato sollecitato anche sul tema dei nuovi focolai in Italia.

“Gli episodi al Niguarda di Milano o al San Raffaele a Roma – ha dichiarato – portano a indagini epidemiologiche, vere e proprie attività investigative per individuare i soggetti infetti”.

Si tratta comunque di numeri contenuti: “Quello a cui assistiamo – ha infatti sottolineato – è un abbassamento del numero dei casi. Meno in Lombardia, dove il virus circola nelle Rsa per il 10%, tra gli operatori sanitari sempre per il 10% e infine nei focolai intrafamiliari e purtroppo in contesti lavorativi”.

“È giusto – ha concluso – che l’azione sia più stringente”.

Fonte foto: Ansa