Caso Omerovic, l’accusa dei PM: "Picchiato dai poliziotti, preso per i piedi e buttato dalla finestra"
Formulata dai PM l’accusa ai quattro poliziotti indagati per il caso di Hasib Omerovic, disabile ricoverato dopo essere volato giù da una finestra
Hasib Omerovic, il disabile ricoverato dal 25 luglio in gravi condizioni dopo una visita della polizia nella sua casa di Primavalle, fu “picchiato e minacciato dai poliziotti, poi preso per i piedi e buttato dalla finestra” della sua camera da letto.
È la ricostruzione fatta dai pubblici ministeri, che contestano i reati ai quattro poliziotti, tre uomini e una donna, autori del blitz.
- Le accuse dei PM
- Le ricostruzioni e le indagini
- La denuncia di familiari e associazioni
- Le indagini proseguono
Le accuse dei PM
Le accuse, come riporta Repubblica, sono ancora in fase di accertamento, ma per i pubblici ministeri la dinamica risulta abbastanza chiara.
Il palazzo da cui è caduto Hasib Omerovic
A partire dal falso dichiarato dai quattro poliziotti nella relazione di servizio, nella quale hanno affermato che il disabile 36enne si sarebbe autonomamente lanciato “nel vuoto dalla finestra della camera da letto”.
In aggiunta, gli agenti avrebbero anche omesso dalla relazione il fatto che Hasib Omerovic fosse “stato percosso, minacciato e che era stata sfondata la porta di una stanza interna dell’appartamento”. Motivi che hanno portato alle accuse di falso, oltre al tentato omicidio.
Le ricostruzioni e le indagini
Al momento due dei quattro poliziotti sarebbero stati interrogati a piazzale Clodio. Un agente ha fornito dichiarazioni spontanee ai pm, mentre l’unica donna indagata dei quattro si è avvalsa della facoltà di non rispondere.
Stando alle ricostruzioni dei pm i quattro indagati bussarono, privi di mandato, alla porta della famiglia Omerovic per procedere all’identificazione di Hasib.
Bisognerà definire poi come si è arrivati da quattro agenti alla porta della famiglia Omerovic al 36enne sordomuto in coma in ospedale con fratture al capo, alle costole e allo sterno, e con traumi a mila, fegato e rene, oltre ad avere omero lussato e ferite al torace.
La denuncia di familiari e associazioni
La vicenda è avvenuta lo scorso 25 luglio in una delle case popolari di via Girolamo Aleandro, a Primavalle.
Una sola testimone ha assistito, una 32enne, affetta da un ritardo mentale, che ha detto di aver visto tre degli agenti picchiare Hasib Omerovic nella sua camera da letto con un manico di scopa, che è stato poi trovato spezzato.
Voci (da verificare) hanno dipinto Hasib come un ragazzo problematico che in alcune occasioni avrebbe importunato delle ragazze, tra le quali ci sarebbe la nipote di uno degli agenti indagati.
Fatto questo che, se confermato, darebbe alla visita dei quattro in casa del 36enne i contorni di una “spedizione punitiva”.
Le indagini proseguono
Le accuse sono ovviamente da provare. Il caso è emerso dopo le denunce della famiglia, alle quali ha fatto eco in conferenza stampa alla Camera il deputato di +Europa Riccardo Magi, supportato da “Associazione 21 luglio”.
Per ora le indagini proseguono, in attesa di ascoltare tutte le parti coinvolte. E con Omerovic ancora in ospedale, la paura è che la vicenda possa finire nel dimenticatoio.
Ma Carlo Stasolla, portavoce dell’associazione “21 luglio”, come dichiarato a RomaToday è intenzionato ad andare avanti: “Non smetteremo di tenere alta l’attenzione affinché vengano individuati i responsabili di una vicenda assurda e di una gravità inaudita”.