Cannabis, l'Onu la cancella dall'elenco delle sostanze dannose
L'Onu, per un solo voto, ha riconosciuto le proprietà medicinali della cannabis: non è più nella tabella 4, quella delle sostanze più pericolose
Giornata storica per la cannabis. L’Onu, infatti, ha riconosciuto ufficialmente le proprietà medicinali della cannabis in un voto espresso a Vienna dagli Stati membri nel corso della Commissione droghe delle Nazioni unite (CND), l’organo esecutivo per la politica sulle droghe. Lo ha sottolineato l’Associazione Coscioni sul proprio sito.
Cannabis e il voto dell’Onu: cosa è successo
Dal 1961 le sostanze stupefacenti, con le piante e i suoi derivati, sono classificate all’interno di quattro tabelle. Fino a ieri, la cannabis era proprio nella quarta, quella delle sostanze ritenute maggiormente pericolose.
Con il voto di oggi è stata eliminata da quella tabella. Il motivo? Sono stati riconosciuti i suoi impieghi terapeutici.
La rimozione si è verificata grazie a 27 voti, tra cui quello dell’Italia, a fronte di 26 contrari (tra cui l’Ungheria, a dispetto della posizione comune dell’Unione europea) e un astenuto (l’Ucraina).
Cannabis, svolta storica: le reazioni
“La decisione di oggi toglie gli ostacoli del controllo internazionale, imposti dal 1961 dalla Convenzione unica sulle sostanze narcotiche, alla produzione della cannabis per fini medico-scientifici”, ha dichiarato Marco Perduca dell’Associazione Luca Coscioni, attiva a livello internazionale a tutela del diritto alla scienza e alla salute.
Secondo Perduca “questo cambiamento faciliterà la ricerca scientifica sulla la cannabis, nota per i benefici nella cura del Morbo di Parkinson, della sclerosi, dell’epilessia, del dolore cronico e del cancro”.
Cannabis, la situazione in Italia
Da 13 anni, in Italia, è consentito il ricorso alla cannabis terapeutica se in possesso di regolare prescrizione medica, ma molto spesso il fabbisogno è superiore alla produzione e all’importazione del farmaco.
Un fenomeno che rende difficile l’approvvigionamento della terapia da parte dei pazienti, che molto spesso sono costretti a misure come l’autoproduzione.
Secondo il report Estimated World Requirements of Narcotic Drugs 2020 dell’International Narcotics Control Board, l’Italia ha un fabbisogno di 1.950 kg all’anno di cannabis medica.
A fronte di tale domanda, sulla base di quanto pubblicato sul sito del Ministero della Salute, lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze (SCFM), nel 2019, ha distribuito alla Farmacie cannabis per soli 157 kg.
Lo Stato italiano, per rispondere alla domanda interna, ha dovuto acquistare 252 kg di prodotti importati dall’Olanda.