Borno, cadavere della donna fatto a pezzi da un killer professionista: gli indizi e le ipotesi
Quale potrebbe essere l'età della vittima e come è avvenuto il ritrovamento. La comunità della Valcamonica sconvolta
Orrore a Paline di Borno. Quattro sacchi neri sono stati trovati proprio sotto il cartello che divide la frazione in provincia di Brescia dalla provincia di Bergamo. In essi, un passante, che voleva accertarsi non fossero rifiuti, ha trovato una invece una mano con le unghie ricoperte da uno smalto viola.
Donna fatta a pezzi a Brescia, quale potrebbe essere l’età della donna. Dove c’è stato il ritrovamento
Borno è un comune italiano di quasi 2.500 abitanti, nella provincia di Brescia, in Lombardia, e situato in Valcamonica. Si trova a confine con la provincia di Bergamo. Paline, la frazione principale del paesino, conta appena 70 abitanti. È qui che c’è stato il macabro ritrovamento.
Il luogo è proprio al confine con la provincia bergamasca: quattro sacchi, esaminati da un passante, che immaginava fossero pieni di rifiuti, hanno rivelato invece un contenuto ben più inquietante.
Si trattava dei resti di una donna, la cui età potrebbe essere stata compresa tra i 35 e i 50 anni, bruciata, smembrata e fatta in 15 pezzi con minuziosa e atroce precisione.
L’intervento dei carabinieri e l’apertura delle indagini: la comunità della Valcamonica è sconvolta
Domenica la zona è stata transennata per gli accertamenti. Le indagini, coordinate dal pubblico ministero Lorena Ghibaudo, sono state affidate ai carabinieri. Non basta a rassicurare gli abitanti della Valcamonica, sotto shock per la presenza, tra loro, di un efferato killer.
Donna uccisa a Paline: le domande senza risposta. I sacchi sono stati lasciati dove qualcuno potesse trovarli?
Sono tante le domande senza risposta in questa storia, a partire dal perché quei sacchi sono stati lasciati in bella vista, proprio sul bordo della carreggiata. Forse l’assassino voleva che i resti del corpo venissero trovati?
Raccapriccianti i particolari dell’esecuzione. I pezzi della salma potrebbero essere stati messi in un congelatore, la testa decapitata presenta delle bruciature sul volto, che potrebbero essere state fatte anche dopo l’esecuzione e che hanno sfigurato il volto della vittima.
Non distante dai sacchi neri è stato trovato un giubbotto, sottoposto anche quest’ultimo ad analisi. Le indagini dei carabinieri proseguono senza indugio e gli abitanti della Valcamonica seguono tutti gli sviluppi con il fiato sospeso.