Arrestato in Egitto: la decisione della Procura su Zaki
Il 15 febbraio l'esame del ricorso dei legali del ricercatore egiziano, che è stato trattenuto per altri 15 giorni con provvedimento delle autorità
Patrick George Zaki, il ricercatore egiziano dell’Università di Bologna arrestato in Egitto, è stato trasferito dalla stazione di Polizia di Mansura-2 a un’altra stazione, Talkha, a breve distanza. Ne ha dato notizia l’ong ‘Eipr’. La famiglia e i legali di Eipr hanno potuto visitarlo nel pomeriggio per meno di un minuto. È in condizioni di detenzione “meno favorevoli” rispetto all’altro luogo, stando a quanto hanno riferito, ma “non è stato maltrattato”.
La Procura di Mansoura, in Egitto, ha fissato a sabato 15 febbraio un’udienza che raccoglie l’appello dei legali di Patrick George Zaki contro l’ordinanza dell’8 febbraio, in cui le autorità egiziane hanno deciso di trattenere in custodia per 15 giorni il ricercatore egiziano studente di Bologna.
Il 15 febbraio si discuterà sul ricorso dei legali di Zaki contro la detenzione di 15 giorni decisa l’8 febbraio.
Se il ricorso verrà accolto, il ragazzo arrestato in Egitto sarà scarcerato.
In caso contrario, resta fissata l’udienza del 22 febbraio in cui i giudici decideranno se prorogare o meno la custodia cautelare di altri 15 giorni, motivando la decisione con ulteriori indagini sul caso.
Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, ha commentato la decisione della Procura egiziana di fissare al 15 febbraio un’udienza per discutere dell’appello dei legali di Patrick Zaky contro la sua detenzione.
Queste le sue parole all”Ansa’: “Questa data intermedia ci conferma che sono giorni cruciali in cui l’Italia può fare la differenza”.