Vaccino Covid, terza dose perde efficacia: cosa dicono i dati e cosa bisogna fare. Il futuro secondo Rasi
La terza dose del vaccino contro il Covid perde efficacia col passare dei mesi: cosa dicono i dati e cosa bisogna fare secondo l'esperto Guido Rasi
Guido Rasi, ex direttore dell’Agenzia europea per i medicinali e consigliere del commissario straordinario per l’emergenza Covid in Italia Figliuolo, ha rilasciato un’intervista a ‘La Repubblica’ in cui ha fatto chiarezza sull’efficacia della terza dose di vaccino anti coronavirus.
Efficacia terza dose vaccino Covid: i nuovi dati
I Centers for Disease Control degli Stati Uniti d’America hanno calcolato che, per quanto riguarda la terza dose di vaccino anti Covid, la protezione dal ricovero cala dal 91% se la somministrazione è stata fatta entro i 2 mesi al 78% se sono passati 4 mesi.
Vaccino Covid, quarta dose in Italia? La spiegazione di Rasi
Nonostante i recenti dati sull’efficacia della terza dosa di vaccino anti Covid, Guido Rasi a ‘La Repubblica’ ha detto: “Tra guariti e vaccinati, in questo momento abbiamo una grossa quota di popolazione protetta. Non è il momento di pensare alla quarta dose per tutti”.
L’esperto ha aggiunto: “Con questa variante e con questi vaccini la cosa più opportuna è aspettare e proseguire con le riaperture, purché con intelligenza. È inutile mantenere il livello di anticorpi costantemente al massimo in tutta la popolazione. Per adesso il nostro sistema immunitario è sufficientemente attrezzato”.
La spiegazione di Guido Rasi: “Quando il sistema immunitario è stimolato, dal virus o dal vaccino, raggiunge il livello massimo di anticorpi. In questa fase si hanno buone chance di non essere neanche infettati se si entra in contatto col virus. Quando lo stimolo svanisce, saggiamente il sistema immunitario smette di produrre anticorpi. Ciò non vuol dire che torniamo al punto di partenza. Nel frattempo si forma una memoria immunologica. È come se l’organismo conservasse lo stampo del coronavirus per essere più pronto a produrre anticorpi e linfociti T in caso di nuova infezione”.
Siringhe per la vaccinazione contro il Covid.
Chi potrebbe dover fare la quarta dose in Italia
Nell’intervista concessa a ‘La Repubblica’, Guido Rasi ha sottolineato che il discorso per le persone immunocompromesse è “diverso”.
Poi ha aggiunto: “Tumori del sangue, dialisi, disturbi del sistema immunitario possono compromettere la risposta immunitaria. In quel caso è giusto valutare l’opportunità di una quarta e anche di una quinta dose od oltre, se necessario. La riflessione è in corso all’Aifa, che saprà dare l’indicazione migliore. Per la popolazione generale. la situazione resta favorevole e la protezione dalla malattia grave resta soddisfacente”.