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Vaccini covid, il governo pungola le Regioni: pronta task force

Task force della Difesa e della Protezione civile sono pronte ad intervenire nelle regioni più indietro nella campagna vaccinale

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

La campagna vaccinale in Italia va a rilento. Lo stop per alcuni giorni ad AstraZeneca non ha aiutato, ma il problema principale resta l’approvvigionamento delle dosi, ancora troppo poche. A pesare però sono anche le forti differenze tra le regioni. Per questo il governo è pronto ad aiutare quelle rimaste più indietro.

Il problema riguarda in particolare le vaccinazioni delle persone sopra gli 80 anni, la fascia d’età più a rischio. Finora solo il 15% ha ricevuto entrambe le dosi, con notevoli disparità tra regione e regione.

Nei giorni scorsi il ministro della Salute Speranza ha richiamato la necessità di dare la precedenza proprio ad anziani e soggetti fragili, ricordando le raccomandazioni sui gruppi target inserite nel piano strategico approvato all’unanimità in conferenza Stato Regioni giorni fa.

Il governo sta spingendo per una maggiore uniformità tra le regioni e, come riporta il Corriere della Sera, è pronto ad aiutare quelle rimaste più indietro. Attraverso task force della Difesa e della Protezione civile, già pronte ad intervenire.

La disponibilità c’è, ma per avviare la procedura serve la richiesta formale delle singole Regioni. E finora nessun governatore ha avanzato tali richieste.

Pur nel rispetto dell’autonomia di scelta delle singole Regioni, il governo sta intervenendo dove possibile, anche pungolando gli enti locali dove sono state riscontrate delle criticità. Ad esempio in Lombardia, alle prese con i problemi della piattaforma informatica per le prenotazioni “Aria”, che ha provocato il caos all’hub vaccinale di Cremona.

Dal governo è arrivato il suggerimento alla Regione guidata da Attilio Fontana di accelerare il passaggio ad una piattaforma diversa, puntando su quella delle Poste, già operativa e senza intoppi in cinque regioni.

Sul fronte approvvigionamento, in attesa dell’arrivo delle prime forniture del vaccino monodose Johnson & Johnson, il governo Draghi sta spingendo per avere un nuovo anticipo da parte di Pfizer. E sul tavolo resta sempre l’opzione del russo Sputnik, nonostante il commissario Ue incaricato dei vaccini abbia detto che l’Ue non ne ha bisogno.

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