Vacchi e l'ippopotamo in giardino, arrivano i carabinieri
Aperte le indagini a carico dell'imprenditore bolognese per la detenzione di un animale pericoloso, apparso in un video su Instagram
I Carabinieri della tutela ambientale si sono recati lunedì nella supervilla di Gianluca Vacchi alle porte di Bologna, alla ricerca di un ippopotamo. L’imprenditore aveva mostrato l’animale sul proprio profilo Instagram lo scorso 10 febbraio, in un video visto da oltre 5 milioni di persone.
Nelle immagini, Vacchi nutre l’ippopotamo con alcune mele nel proprio giardino. Il commento sul post, in inglese, recita “Cari amici, se Pippo continua a mangiare così, avrò bisogno di chiedere un prestito in banca… Ma se una mela al giorno leva il medico di torno, almeno lì risparmierò denaro…”.
Trascorse due settimane, col ritorno del milionario da un viaggio, come riporta La Repubblica, i Carabinieri Forestali, su mandato della Procura, hanno fatto un sopralluogo nella villa. Non trovando l’ippopotamo, hanno aperto un’indagine per capire come ci fosse finito.
Secondo la convenzione di Washington (Legge 150/92), ripresa dal decreto ministeriale del 19-4-1996, l’ippopotamo è un animale pericoloso e non certo domestico: lo si può tenere solo con un’autorizzazione speciale della Prefettura in particolari circostanze previste.
L’influencer, che rischia una pesante sanzione, ha sostenuto che l’ippopotamo fosse semplicemente di passaggio nel suo giardino.
L’animale, probabilmente appartenente a un circo, come suggerisce La Repubblica, sarebbe entrato nella villa di Vacchi solo per un’ora.