Madre droga la figlia minorenne e il patrigno la violenta
Una studentessa di 17 anni di Genova è stata stuprata dal patrigno dopo essere stata drogata dalla madre
Una studentessa di Genova di 17 anni è stata stuprata dal patrigno con l’aiuto dalla madre. Eliza – questo il nome che la stampa le ha dato per tutelare la sua privacy – è riuscita a raccontare l’incubo della sua festa di compleanno solo dopo due giorni di sofferenze. E per farlo ha scelto due adulti di cui potersi davvero fidare, come riporta Il Secolo XIX: la moglie del pastore della chiesa protestante che frequenta e il vicino di casa agente di polizia penitenziaria.
La sera del 4 dicembre, al termine dei festeggiamenti per il suo diciassettesimo compleanno, il patrigno, dopo che la madre l’aveva fatta ubriacare, l’ha stuprata. “Lei era accanto a me, mi teneva ferma. Mi diceva che sarebbe stato per una volta sola. Lui mi violentava senza fermarsi” ha raccontato Eliza in un drammatico interrogatorio in Procura a Genova con il sostituto procuratore Elena Schiavetta.
Sulla base di queste dichiarazioni, la squadra mobile ha arrestato sia il patrigno, un pakistano di 39 anni, che la madre della ragazza, sudamericana di 38 anni. Le accuse sono pesantissime: violenza sessuale di gruppo. Come confermato su Il Secolo XIX dal giudice Carla Pastorini, che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare, è sufficiente “che due persone siano contemporaneamente presenti al momento della consumazione di un rapporto sessuale non consenziente, anche se non partecipano entrambi, perché si consumi il reato di violenza sessuale di gruppo”.
Ad aggravare il quadro accusatorio, anche i messaggi che i due avrebbero scambiato con la minorenne nelle ore successive allo stupro. La madre aveva scritto alla figlia: “Mi merito assolutamente di andare in galera per quello che ho fatto. Però le tue sorelle che colpa hanno?”. E poi “Se ci denunci ci saranno conseguenze, lui rischia di perdere il permesso di soggiorno”.
La donna aveva quasi rimproverato alla figlia di essersi rivolta alle forze dell’ordine. “Ti avevo detto di farlo una volta sola con lui, che poi ti avrebbe lasciato stare”. Di tutt’altro tenore i messaggi del patrigno, che scriveva: “Ti voglio rivedere, pensa a quel momento in cui ti stavo abbracciando tutto il corpo”.
Le altre figlie delle donna sono state trasferite immediatamente in una struttura protetta su decisione del tribunale dei minori. È emerso infatti che il patrigno era solito girare nudo per casa, molestando le tre ragazzine, mentre la madre somministrava a Eliza e le sue sorelle prodotti anticoncezionali senza prescrizione. “Ci diceva che ci avrebbero fatto dimagrire”, hanno spiegato le minorenni stesse, sentite dalla Procura.