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Quali sono le tasse più assurde della storia che si pagano ancora: dai cereali ai night club

Nel corso della storia, l'uomo è stato chiamato a pagare le tasse più assurde: alcune sono in vigore ancora oggi

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato il:

Nelle ultime settimane si è parlato di due tasse particolari, che hanno destato scalpore. Una è quella relativa a Venezia: dal 2023 ci si dovrà prenotare, pagando una tassa, per poter visitare la Laguna. L’altra, decisamente più popolare, ha riguardato i calciobalilla, i flipper e i tavoli da ping pong, equiparati per un breve periodo alle slot machine e ai videopoker. Per questi giochi non serviranno più certificazioni, ma resterà in vigore la tassa dell’intrattenimento (regolata da un decreto del 1999). Nel corso della storia, però, ci sono state tasse decisamente più assurde: alcune sono ancora in vigore.

Le tasse del passato: l’olio dei faraoni e gli scapoli dei romani

I tributi si sono sempre pagati? Praticamente sì.

Nell’antico Egitto, per esempio, i faraoni possedevano la produzione dell’olio da cucina, ed era vietato riutilizzarlo: bisogna sempre comprarne dell’altro.

Nell’antica Roma, invece, l’urina era decisamente più preziosa rispetto a oggi: veniva usata – tra le altre cose – per l’abbronzatura, la pulizia della lana e lo sbiancamento dei denti.

C’era anche una tassa per gli scapoli: chi aveva più di 38 anni e non era sposato doveva pagare (tassa ‘ripresa’ anche nel 1695 dal parlamento inglese, con la soglia abbassata a 25 anni).

Qualche secolo più avanti fa la sua comparsa la ‘tassa del codardo’ riservata a quei cavalieri inglesi che si rifiutavano di combattere.

Le tasse sul sale, sulla barba, sul sapone e sulle finestre

A metà del 1300, in Francia, veniva tassato il sale: secondo alcuni storici si può annoverare tra le cause della Rivoluzione francese.

Alla fine del 17° secolo, Pietro il Grande, zar di Russia, introdusse la tassa sulla barba: voleva che ci si radesse, come in Occidente. In caso di controllo della polizia, il mancato pagamento poteva portare alla prigione.

Negli stessi anni, in Inghilterra, la tassa sul sapone trasformò il detergente in un bene di lusso: è restata in vigore per 141 anni, fino al 1853. Due anni prima era stata abolita quella sulle finestre: per pagare meno imposte, i proprietari le muravano: ha avuto gravi ripercussioni sulla salute della popolazione.

tassa sul saponeFonte foto: 123RF

Le tasse assurde in vigore ancora oggi

Passiamo alle tasse dei giorni nostri.

A New York, se si acquista un bagel preparato nel negozio, c’è da pagare una tassa.

Nello stato dell’Illinois si tassano le caramelle e i dolciumi.

Nello Utah, gli imprenditori dei night club devono pagare una tassa del 10% sui servizi forniti.

In Canada, invece, i produttori di cereali ottengono un’agevolazione fiscale se includono giocattoli nelle confezioni.

L’Unione Europea ha cercato di limitare le emissioni di gas serra, soprattutto per quello prodotto dalle mucche: così, molti Paesi stanno tassando il bestiame. A guidare la classifica c’è la Danimarca: ogni mucca che costa fino a 110 dollari in tasse.

Insomma, le polemiche per la tassa su Venezia o su quella – poi revocata – sul calciobalilla non sono le prime della storia.

tasse Fonte foto: 123RF
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