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Zuckerberg incontra Draghi a Palazzo Chigi: tra i grandi interrogativi, le tasse pagate in Italia da Facebook

Mark Zuckerberg incontra il presidente del Consiglio Mario Draghi a Roma. Nonostante i grandi affari però Facebook versa poche tasse in Italia

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato il:

Da Siena a Torino, passando per Milano, negli ultimi giorni Mark Zuckerberg è stato avvistato in diverse città d’Italia. Per il fondatore di Facebook e amministratore delegato di Meta oggi tappa a Roma, dove ha incontrato a Palazzo Chigi il presidente del Consiglio Mario Draghi.

Mark Zuckerberg a colloquio con Draghi a Palazzo Chigi

Mark Zuckerberg, in questi giorni in Italia, è stato ricevuto oggi a Palazzo Chigi a Roma, dove, riporta l’Ansa, ha avuto un colloquio di circa un’ora con il presidente del Consiglio Mario Draghi e il ministro alla Transizione Digitale Vittorio Colao.

Secondo fonti di Palazzo Chigi citate dall’Ansa, sarebbe stato Colao a portare Zuckerberg dal premier Draghi. Non è stato reso noto di cosa il premier e il ministro abbiano parlato con il presidente e ad di Meta.

Forse di innovazione e digitalizzazione, o della proliferazione su Facebook di gruppi d’odio e creatori di fake news, un tema molto attuale con le attività di propaganda del Cremlino sulla guerra in Ucraina. O forse delle (poche) tasse che la società di Zuckerberg versa all’Erario italiano.

Quante tasse paga Facebook in Italia

In Italia, come nel resto d’Europa, Facebook fa grandi affari, ma versa poche tasse. La quasi totalità degli incassi va infatti alla società capogruppo con sede in Irlanda, che gode di un trattamento fiscale privilegiato messo a punto da Dublino proprio per attirare tali società.

Fino al 2018 la filiale italiana di Facebook metteva a bilancio ricavi per appena una ventina di milioni di euro. Poi c’era stato l’intervento della guardia di finanza, che aveva contestato alla multinazionale americana un’evasione fiscale di circa 54 milioni.

Zuckerberg incontra Draghi a Palazzo Chigi: tra i grandi interrogativi, le tasse pagate in Italia da Facebook

Una somma – oltre 100 milioni di euro contando anche interessi e sanzioni – che il colosso del web ha versato nelle casse dell’Erario italiano tra il 2019 e il 2021.

Facebook aveva poi raggiunto un accordo con il fisco italiano per cui la multinazionale avrebbe dovuto pagare le imposte su su tutti i redditi realizzati in Italia. Ma non è andata esattamente così, e il colosso di Zuckerberg continua a pagare tasse ai minimi termini.

Facebook, boom di ricavi ma non di utili

Dopo l’accordo col fisco infatti nel 2020 Facebook Italy ha dichiarato un fatturato di 236 milioni derivante dalla vendita di servizi pubblicitari. Un vero e proprio boom, circa il doppio rispetto all’anno precedente.

Ma con i ricavi sono aumentati anche i costi per i servizi, raddoppiati da 108 a 213 milioni di euro. Costi però che restano all’interno del gruppo, pagati dalla filiale italiana alla consociata irlandese, di fatto fornitore unico della società italiana.

Una partita di giro quindi che ha permesso alla divisione italiana di mantenere lo stesso livello di imponibile fiscale prima delle contestazioni che hanno fatto emergere la reale dimensione dei ricavi in Italia, vanificando l’accordo col fisco italiano.

Mark Zuckerberg Fonte foto: IPA
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