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Scuole chiuse, lo sfogo di Azzolina: "La dad non funziona più"

La ministra Azzolina ha espresso la frustrazione degli studenti per l'ennesimo rinvio della riapertura delle scuole

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

La riapertura delle scuole è al centro degli sforzi del governo per cercare di contenere la pandemia di coronavirus in Italia. Mentre in sole tre regioni oggi sono riprese le lezioni in presenza al 50% (Toscana, Abruzzo e Valle d’Aosta), per tutte le altre si è optato per un rinvio motivato dall’aumento di casi che si sta osservando nel periodo post-natalizio.

Scuole chiuse, lo sfogo di Azzolina

In merito a questa decisione, la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha espresso il malcontento degli studenti nell’apprendere che ancora una volta sarà chiesto loro di rinunciare alle lezioni in presenza: “È difficile per gli studenti comprendere perché non rientrano a scuola, capisco la loro frustrazione: la scuola è un diritto costituzionale se a me avessero tolto la scuola non sarei probabilmente qui”, ha detto la ministra a Rai Radio 1.

La ministra si è sfogata dopo aver passato mesi a cercare soluzioni per mettere in sicurezza le scuole: “Nelle regioni a fascia gialla tutto è aperto tranne la scuola superiore e questo creerà profonde cicatrici, i ragazzi hanno bisogno di sfogare la loro socialità. Si fa l’errore di credere che la scuola non produca incassi: se io chiudo un negozio so purtroppo quanto ho perso, sulla scuola questo discorso non si fa ma i costi sono altissimi”.

Azzolina: “Sono preoccupata, la dad non funziona più”

In merito alla didattica a distanza, poi, ne ha evidenziato i limiti e i rischi: “Sono molto preoccupata, oggi la dad non può più funzionare, c’è un black out della socialità, i ragazzi sono arrabbiati, disorientati ed sono preoccupata per il deflagrare della dispersione scolastica”.

Su come si svolgeranno quest’anno le prove di maturità, non è stata ancora presa una decisione ma la ministra ha fatto sapere di essere al lavoro sulle proposte degli studenti: “Abbiamo chiesto agli studenti di farci delle proposte: lo scorso anno ci hanno presentato proposte ragionevoli; una decisione la prenderemo a breve, i ragazzi a causa dell’incertezza assoluta per le date che slittano come la tela di Penelope, hanno bisogno di avere certezze che il ministero deve dare”.

Sulla riapertura delle scuole, Walter Ricciardi si è espresso scegliendo la via della cautela, in quanto a suo parere il ritorno in classe potrebbe portare a una nuova impennata della curva di contagi.

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