Nuovo attentato contro Zelensky: il blitz del servizio di controspionaggio per salvare il presidente ucraino
Gli ucraini, grazie al lavoro del servizio di controspionaggio interno, hanno sventato un nuovo attentato contro il presidente Voldymyr Zelensky
Un quarto attentato contro il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky è stato sventato a Uzhgorod, nella Transcarpazia, all’estremità ovest dell’Ucraina che confina sia con la Slovacchia che con l’Ungheria. Ne ha dato notizia l’agenzia di stampa nazionale ‘Unian’, che ha attribuito al servizio di controspionaggio interno un’operazione che ha portato all’arresto di un gruppo di sabotatori.
Sventato attentato contro Zelensky: la mossa ucraina
Il team di sabotatori arrestato era composto da 25 persone ed era guidato da un ufficiale del Servizio di sicurezza federale russo. Secondo il servizio di controspionaggio, il gruppo di sabotatori “doveva preparare azioni sovversive” sul territorio ucraino, il cui obiettivo più importante era proprio il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Zelensky nel mirino: i precedenti
Prima di questo attentato, un altro attacco al presidente era stato attribuito al leader ceceno Ramzan Kadyrov, ex soldato di fanteria, la cui ascesa al potere è legata al suo legame con Vladimir Putin. Otto giorni fa Kadyrov aveva lasciato filtrare l’indiscrezione che era a nord di Kiev, nell’aeroporto di Gostomel conquistato dai parà russi: “Arrendetevi o vi veniamo a prendere”, aveva intimato al governo ucraino. In realtà, si è appreso successivamente che Kadyrov era a Grozny, la capitale della sua Cecenia.
I servizi ucraini hanno poi attribuito al Gruppo Wagner, finanziato dall’imprenditore russo Yevgeny Prigozhin, composto da diversi ex uomini dell’esercito russo e accusato di nefandezze in almeno 6 nazioni, strategie per colpire il presidente Zelensky, la moglie Olena e gli altri uomini ai vertici del governo ucraino. Il Gruppo Wagner, in passato, aveva già sostenuto le guerre degli indipendentisti filorussi nel Donbass e in Crimea.
A Kiev, inoltre, è stato recentemente arrestato un uomo che si faceva chiamare “La scimmia di uno dei templi“. La sua abitazione è stata perquisita. La polizia gli ha riconosciuto attività di sabotaggio: è accusato di passare “informazioni importanti” all’esercito russo.
Putin e Zelensky.
Guerra in Ucraina, il coprifuoco e gli arresti
Il più lungo coprifuoco mai realizzato a Kiev, dalle ore 20 di domenica sera alle 7 del mattino di mercoledì 23 marzo, è servito per condurre una vasta operazione di arresto di sabotatori (si parla di 150 persone) e di pulizia degli obiettivi strategici.
Un gruppo di sabotatori, in particolare, è stato arrestato nella regione di Vinnytsia. I servizi speciali locali hanno trovato computer e telefoni dai quali emergerebbe un’attività di spionaggio “in favore della Russia”. La polizia nazionale ucraina ha anche annunciato l’arresto di 8 sospetti nella regione di Dnipro: quattro nel capoluogo, tre in Kryvyi e uno in Novomoskovsk.