Mara Carfagna lascia ufficialmente Forza Italia e sposa il progetto Azione: "Ecco perché ho scelto Calenda"
Mara Carfagna, dopo una lunga militanza in Forza Italia, sposa il progetto di Carlo Calenda
Mara Carfagna procede dritta per la sua strada, senza voltarsi indietro. Nessun ripensamento, non tornerà nelle file di Forza Italia. Dunque è addio. Sposerà il progetto politico di Carlo Calenda, Azione.
- "La scelta più difficile, anche umanamente: ora scelgo Azione di Calenda"
- "Impossibile 'normalizzare' il M5s"
- La conversazione con Berlusconi
- "Meloni al governo è quantomeno un'incognita"
“La scelta più difficile, anche umanamente: ora scelgo Azione di Calenda”
“La scelta più difficile, anche umanamente per la riconoscenza che devo a Silvio Berlusconi, è stata quella di lasciare FI. Il passo successivo è stato più semplice. Oggi formalizzerò la mia candidatura con Azione di Carlo Calenda, che rappresenta a mio giudizio l’unica proposta politica capace di salvare il Paese da una nuova stagione di estremismi”. Così la Ministra per il Sud e la coesione territoriale in una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera.
Carfagna vede in Azione una “proposta europeista, liberale, garantista, fedele al patto europeo e occidentale, capace di dire la verità agli elettori, di prendere impegni seri e poi di rispettarli fino in fondo”.
“Impossibile ‘normalizzare’ il M5s”
La campagna elettorale è già iniziata e il 25 settembre, giorno in cui i cittadini saranno chiamati alle urne, non è così lontano. Nel centrosinistra si discute di alleanze. Se Azione dovesse ‘agganciarsi’ ai progressisti di Letta? Oppure meglio andare da soli?
“Sono una persona pragmatica – spiega la ministra -, e per me la domanda è un’altra: qual è la soluzione più utile per costruire, nel prossimo Parlamento, un’area moderata capace di incidere sulle scelte di governo e di far pesare le ragioni dell’impresa, delle famiglie, dell’Italia stanca di salti nel buio? La risposta arriverà presto. La corsa “in purezza” sarebbe bellissima e anche più facile, ma so bene che le regole del sistema elettorale non la aiutano”.
Il Pd, da avversario storico, potrebbe diventare un suo ‘partner’ politico. Come pensa che i dem si siano comportati con il governo Draghi? “Non mi piace fare l’opinionista sulle scelte degli altri, ma è ovvio che il Pd è stato preso in contropiede dalle scelte di Giuseppe Conte e capisco il momento di confusione. Pensavano di “normalizzare” il M5S, i fatti dimostrano che era una missione impossibile”.
La conversazione con Berlusconi
E con Silvio Berlusconi? Come è finita? “Ho avuto una lunga conversazione con Berlusconi, che ha speso bellissime parole di apprezzamento per il mio lavoro. La stima reciproca rimane intatta. Ma non potevo restare in un partito che, davanti a una scelta di crisi, tra salvare il Paese ed esporlo a un’ennesima avventura, prende la seconda strada senza neanche chiedere: quali sono i rischi per le categorie, per le imprese? Che succede al Piano di Ripresa se revochiamo la fiducia?”.
“Meloni al governo è quantomeno un’incognita”
Giorgia Meloni sta volando nei sondaggi. C’è chi parla di pericolo di deriva estremista e populista. “Come ho spesso ripetuto, prendere voti e governare sono due mestieri diversi – sottolinea Carfagna -. Gli estremismi fanno bene il primo lavoro e fanno malissimo il secondo. Le storie parallele del M5S e della Lega, votatissimi nel 2018 e poi naufragati dal Papeete in poi, ce lo confermano”.
“L’Italia alle prese con la crisi del gas, l’Italia dove cala il potere di acquisto, della disoccupazione record, degli investitori che fuggono, ha bisogno di gente che sappia governare. Meloni sotto questo profilo è quantomeno un’incognita”, conclude la ministra.