Lombardia, varianti Covid rovesciano le previsioni: è allarme
La Lombardia alle prese con le varianti Covid: si prevede un'impennata di nuovi contagi entro la fine del mese
Le varianti Covid stanno innescando nuovi contagi e, di conseguenza, stanno rimodulando le previsioni sui nuovi casi in vista delle prossime settimane. Basti pensare che il 6 febbraio, per quel che riguarda Milano, le ‘proiezioni’, mostravano che a fine mese si sarebbe scesi sotto i 200 contagi ogni 24 ore. ‘Proiezione’ che dopo una settimana, il 12 febbraio, è cambiata drasticamente. Se fino a sette giorni fa si pensava che la pandemia avrebbe continuato la fase di contrazione, ora si crede che si va verso una nuova fase di espansione.
Se il trend dovesse essere quello delle ultime ore, a Milano, ci saranno circa 1.000 o 1.200 positivi al giorno a fine di febbraio. E non 200, come previsto una settimana fa. A fare il punto della situazione è Il Corriere della Sera che ha raggiunto Alberto Gerli, l’ingegnere che ha elaborato i dati. “Purtroppo l’unico fattore che può dar conto di questo cambiamento è la diffusione delle “varianti” del virus”, afferma Gerli.
“L’elaborazione che il Corriere può anticipare in esclusiva contiene un dato di fatto incontestabile, l’epidemia ha ripreso a espandersi con una forza considerevole”, si legge sul quotidiano che ribadisce che, nello specifico caso milanese e lombardo, si sta verificando uno degli scenari più temuti: una probabile esplosione di casi dettata dalle varianti.
“Purtroppo i dati non scendono più e i contagi sono risaliti“, spiega Carlo La Vecchia, epidemiologo e docente di Statistica medica alla “Statale”. La Vecchia indica le province di Brescia, Milano e Bergamo come quelle più colpite. “Purtroppo – aggiunge – sul fatto che in Lombardia sia cambiata la tendenza, da una discesa a una risalita, non ci sono dubbi, è un fatto che possiamo dare per consolidato”.
“Anche se non siamo in ottobre – rimarca sempre La Vecchia – c’è il timore di un grosso aumento, ma con un margine di incertezza. È probabile che le previsioni riflettano un cambiamento nella trasmissibilità del virus legato alla variante inglese“.
L’epidemiologo fa il punto proprio sulla variante inglese e spiega che per il momento ci sono solo dati parziali relativi alla sua diffusione in quanto le analisi sui campioni di virus delle persone contagiate sono troppo poche per comprendere davvero quanto stia effettivamente circolando. Si è intorno all’1-2 per cento dei tamponi positivi (per quel che riguarda le analisi sui campioni), una percentuale bassa per definire in modo dettagliato il fenomeno.
“Servirebbe un’analisi su un campione più ampio e rappresentativo”, aggiunge La Vecchia. Nel frattempo la Lombardia sta cercando di mettere in campo forze e risorse che vadano in questa direzione. Va da sé che con l’aumento dei contagi si vada anche verso un cambio di colore: i lombardi potrebbero in un futuro non troppo lontano abbandonare nuovamente la zona gialla.